Lodo Mondadori, la Fininvest punta a congelare il pagamento

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MILANO – Gli avvocati la chiamano “escussione”. E quelli della Cir (la holding che controlla il gruppo Espresso), da questa mattina la metteranno in pratica per incassare il prima possibile la consistente cifra di 560 milioni di euro, il credito che vantano con il gruppo Fininvest.
Legittimati dalla sentenza depositata due giorni fa dai giudici della Corte d’appello milanese, i legali Vincenzo Roppo ed Elisabetta Rubini hanno pianificato la strategia. E a meno di intoppi, probabili contromosse a sorpresa del pool di avvocati della Fininvest, nel giro di dieci giorni contano di trasferire la somma su un conto bancario intestato alla Cir. Per una causa civile “normale”, infatti, sarebbe questo il tempo per rendere immediatamente esecutiva la sentenza. Da oggi, Roppo e Rubini chiederanno alla cancelleria della Corte d’appello una “copia autentica” del provvedimento. Entro la fine della settimana il documento dovrebbe essere consegnato. È il passepartout indispensabile per «bussare» al gruppo Intesa-San Paolo per ottenere i 560 milioni. Il colosso bancario aveva fornito nel 2009 a Fininvest una fidejussione da 806 milioni, poche settimane dopo la sentenza civile di primo grado sul Lodo Mondadori. Formalizzato questo passo, sempre a livello teorico, potrebbero servire pochi giorni a Intesa per espletare la pratica, decurtare dagli 806 milioni il debito quantificato dai giudici per Fininvest, e chiudere i conti con la Cir.
Il codice civile, dopo una sentenza d’appello che, nel merito, conferma nella sua impostazione il primo grado, non consente molti margini di manovra agli avvocati della parte soccombente. In realtà , come detto, la sensazione forte è che già  stamattina il nutrito pool di avvocati Fininvest (composto da Romano Vaccarella, Giorgio De Nova, Achille Saletti, Giuseppe Lombardi e Fabio Lepri), possa formalizzare una strategia per tentare di congelare gli effetti immediati della sentenza, in attesa del verdetto finale della Cassazione. Seguendo l’iter naturale, in realtà , sarebbe necessario presentare prima il ricorso. Per ribaltare le tesi sostenute in quasi trecento pagine dal collegio presieduto da Luigi De Ruggiero, potrebbero servire molte settimane. Il termine per il ricorso si estende fino a ottobre, ma se fosse questa la via scelta da Fininvest, l'”escussione” non potrebbe essere bloccata. Più probabile invece, che si tenti un «congelamento». Al momento restano ignoti i termini e le soluzioni giuridiche per giungere a questa soluzione.
Quel che appare più certo, infine, è che per vedere definitivamente conclusa la vicenda che ha accompagnato, dalla fine degli anni ’80, la «Guerra» per il controllo della Mondadori, invece, sarà  ancora necessario attendere almeno altri due anni. Questo è il tempo medio prima che una causa del genere arrivi e venga definitivamente affrontata dai giudici della suprema Corte.


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