by Sergio Segio | 15 Luglio 2011 7:19
Tagli lineari su tutte le 482 forme di detrazioni fiscali possibili: da quelle sul lavoro dipendente, a quelle sui figli e sui familiari a carico, sulle rette dell’asilo nido, sull’istruzione e l’università , sul mutuo e pure la ginnastica…Tutti uguali. Che ne pensa?
Avrebbero dovuto fare ciò che avevano promesso: revisionare e razionalizzare le detrazioni. E invece così si è risolto nel modo più semplice dal punto di vista contabile, senza fatica, ma del tutto insensato dal punto di vista dell’equità e della significatività . Nulla in contrario ad eliminare per esempio le detrazioni sui corsi di ginnastica e neppure a ridurre fortemente le detrazioni per altri familiari a carico, come figli ultramaggiorenni o suoceri a cui si devono gli alimenti, anche perché sono contraria che esista questa norma nel codice civile. Ma ridurre invece le detrazioni per i figli minorenni, in un paese in cui non esiste neppure un assegno universalistico per i figli, mi sembra pazzesco. E iniquo. Perché ci sono lavoratori dipendenti che hanno sia gli assegni familiari che le detrazioni. Mentre i disoccupati o i lavoratori poveri – come gli autonomi, quelli a tempo determinato o i precari – che non hanno diritto agli assegni, non hanno neppure un reddito abbastanza capiente per fruire delle detrazioni. E sono così penalizzati due volte.
Tagli lineari, indipendentemente dal reddito. Ma sulla sanità si poteva fare diversamente?
Le famiglie che non hanno sufficienti soldi per andare da specialisti privati pagano due volte, il ticket e la mancata detrazione. Ed è grave, perché sono detrazioni sostanziose, più di quelle per gli asili nido che mi sembra siano al massimo di 600 euro. Quando eliminarono il ticket sanitario ero contraria, perché aveva un effetto di calmieramento dell’abuso dei farmaci e di responsabilizzazione del medico e del paziente. Allora fu una scelta demagogica, e oggi è una scelta solo di cassa che può avere effetti pesanti a causa del combinato disposto dell’aumento dei ticket, dei tagli sui servizi e della diminuzione delle detrazioni delle spese mediche.
Si è scelto di colpire il ceto medio.
Soprattutto il ceto medio-basso con figli. In un contesto come quello italiano in cui già la spesa per la famiglia è già ridottissima.
Il Forum delle associazioni familiari della Cei ha già protestato…
Alla Cei interessano solo i contributi alle scuole private. Che invece, secondo me, in tempi di ristrettezze andrebbero eliminati. Secondo la Cei, questo era il governo più amichevole nei confronti della famiglia. E invece già in tempi normali non ha fatto nulla. Adesso che pure è necessario che tutti paghino, non ha neppure l’intelligenza di pensare a una manovra meno squilibrata che non vada a danno delle famiglie modeste con figli.
Perché fanno questa scelta?
Perché è lì che si fa più cassa. Anche se la manovra fosse più severa nei confronti dei ricchi, non basterebbe. Per esempio, i tagli sulle pensioni d’oro, che non sono tante, sono simbolicamente importanti ma non portano un gran risparmio.
Quali conseguenze si avranno sulle famiglie?
Al di là dell’iniquità , è una manovra miope. Riducendo così fortemente il potere d’acquisto della grande massa di famiglie con figli rischiamo anche di soffocare sul nascere ogni possibilità di ripresa. Mica si vive di sole esportazioni!
E sulle donne?
Già si erano ridotti i servizi e il fondo sociale, avendo tagliato le risorse ai comuni. Ora siamo al lumicino. Per le donne, ma non solo, tra mancanza di lavoro e la contemporanea riduzione del reddito reale familiare, sarà una tragedia. Ma allora vogliamo dirla tutta? Sarebbe stato meglio anticipare l’innalzamento dell’età della pensione per le donne. Avrei trovato non solo più onesto ma anche più equo fare un patto: cominciare ad aumentare da subito l’età della pensione delle donne per equipararla a quella degli uomini, e in cambio cercare di preservare i servizi. A cominciare da quelli delle famiglie, per esempio.
Le quali sempre di più ricorrono al prestito e si indebitano.
Le famiglie avevano già diminuito i consumi, indebitandosi di più e risparmiando di meno. Quindi stanno già diminuendo le riserve. Siamo ancora un paese di grandi risparmiatori, molto distanti dalla condizione statunitense, però è diminuita la quota di risparmio e stanno aumentando le sofferenze.
Questa manovra ci salverà ?
No, affatto. Anzi, mi sembra proprio che, dopo i tagli all’istruzione e alla ricerca, ora con la penalizzazione delle famiglie con figli non si fa altro che inaridire tutte le possibilità di ripresa.
Quindi non è solo iniqua, ma anche depressiva?
Sì, sì. E fortemente rischiosa.
Rischia di portarci sulla rotta della Grecia?
Credo proprio di sì. Certo, non siamo ancora a quei livelli. Ma come la Grecia, rischiamo, con le misure draconiane di cui abbiamo bisogno, di non risollevarci più.
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