La rete degli sciacalli

by Sergio Segio | 20 Luglio 2011 7:15

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 Clive Goodman. Ex giornalista del News of the World per il quale seguiva la famiglia reale britannica è stato il primo reporter della News Corp. rimasto coinvolto nello scandalo, nel 2006, quando è venuto a galla che aveva assoldato un investigatore privato che aveva il compito di intercettare i telefoni degli assistenti dei reali. Goodman è stato arrestato per queste intercettazioni e quindi licenziato da News of the World, i cui direttori sostennero di essere scioccati dalle attività  del loro reporter.

Quando Goodman ha intentato una causa per licenziamento illegittimo nei confronti dei suoi editori, sostenendo di aver agito con il loro benestare, News International gli ha pagato una cifra mai rivelata per patteggiare, nei fatti comprando il suo silenzio.
Glenn Mulcaire. L’investigatore privato ingaggiato da Goodman per intercettare la casella vocale di un assistente del principe William. Anche Mulcaire è stato condannato nel 2006 a diversi mesi di prigione. Mulcaire ha interrotto il suo silenzio all’inizio di luglio per scusarsi con le persone che aveva ferito con la sua attività  di intercettazione.
Poliziotti, al momento anonimi, che avrebbero dato informazioni agli uomini di Murdoch in cambio di mazzette. Se un poliziotto rilascia informazioni (per esempio, su dove si trova una persona, attraverso il suo accesso al sistema Gps che mappa i telefonini cellulari) come pare sia avvenuto per conto dei giornalisti di News International, allora siamo di fronte a un villano particolarmente viscido.
Neil Wallis. Ex direttore di News of the World assunto come consulente alle pubbliche relazioni da Scotland Yard; amico del super poliziotto Paul Stephenson. È stato anche consulente di pubbliche relazioni per la società  Champney che ha fornito a Stephenson servizi gratuiti del valore di 18,000 dollari. Nel 2009, Wallis suggerì al terzo uomo di Scotland Yard, John Yates, di non proseguire con l’inchiesta sulle intercettazioni di News of the World. Wallis informava i suoi ex colleghi a News of the World sullo stato dell’inchiesta sulle loro attività . È stato arrestato il 14 luglio scorso.
Paul Stephenson. Fino a questa settimana Commissario della Metropolitan Police Authority, o Scotland Yard (dal 2009). Si è dimesso sabato 17 luglio dopo le domande sull’assunzione dell’ex direttore di News of the World Neil Wallis come consulente per le pubbliche relazioni di Scotland Yard.
John Yates. Fino a questa settimana è stato vice commissario della Metropolitan Police Authority: si è dimesso il 18 luglio per aver limitato a un solo giornalista l’inchiesta sulle intercettazioni di News of the World, anche se si riteneva che molti altri reporter fossero coinvolti nello scandalo.
Rebekah Brooks. Ex presidente di News International; ex direttore del News of the World e del Sun. Si è dimessa dalla sua posizione a News International il 15 luglio. Era la direttrice di News of the World quando il giornale ha intercettato la casella vocale della tredicenne Milly Dowler, una studentessa di Londra scomparsa nel 2002. La ragazza è stata ritrovata assassinata. L’ex primo ministro Gordon Brown ha sostenuto che, quando Brooks dirigeva il Sun, il giornale utilizzava mezzi molto poco ortodossi per carpire informazioni confidenziali sulla salute dei suoi figli malati. Brooks è stata arrestata domenica scorsa, ma non è accusata di alcun reato specifico.
Les Hinton. Ex presidente esecutivo del News International fino a quando Murdoch lo ha trasferito a New York nel 2007 per gestire l’operazione Dow Jones. Si è dimesso da News Corp. il 15 luglio dopo una carriera lunga 52 anni nella società . Ha già  testimoniato due volte sullo scandalo intercettazioni davanti a una commissione parlamentare, ha detto che lo scandalo riguardava l’attività  di un solo giornalista, Clive Goodman. Il Guardian ha rivelato la settimana scorsa che Hinton, quando era a News International, aveva accesso a note su un’inchiesta del 2007 che rivelavano che le attività  di intercettazione telefonica erano molto diffuse tra lo staff di News of the World.
Andy Coulson. Ha presieduto News of the World fino al 2009, quando le intercettazioni telefoniche erano al loro massimo e riguardavano vip così come familiari delle vittime delle bombe sulla metropolitana londinese. Nel 2009, Coulson si dimette da News of the World, quando lo scandalo riscoppia e viene assunto dal partito conservatore durante il tentativo riuscito di David Cameron di rimpiazzare l’allora premier Gordon Brown del Labour Party. Coulson si dimette nel 2010, quando lo scandalo riemerge. Fino a quel momento Coulson aveva sempre negato di essere a conoscenza delle attività  di intercettazione che avvenivano nel giornale ma un ex giornalista del News of the World, Sean Hoare, dichiara al New York Times di aver condiviso i messaggi intercettati che aveva registrato, Coulson. Hoare è stato trovato morto nella sua casa, l’altro ieri. Coulson è stato arrestato l’8 luglio.
David Cameron. Primo ministro e leader del partito conservatore. Contro il suggerimento del suo vice Nick Clegg, Cameron ha assunto Andy Coulson come suo portavoce dopo le elezioni. Cameron ha continuato a incontrare Coulson anche dopo che si era dimesso. Il premier ha anche una stretta relazione con Rebekah Brooks.
James Murdoch. Figlio del presidente di News Corp e suo vice. Ha autorizzato risarcimenti milionari in contanti a molte vittime delle intercettazioni telefoniche dei suoi giornalisti in cambio del loro silenzio. Il pagamento più consistente è quello a Gordon Taylor, capo della associazione internazionale calciatori.
Rupert Murdoch. Presidente e direttore esecutivo della News Corporation. Gestisce la sua compagnia come una dinastia personale, usa proprietà  di News Corp. per portare avanti la sua agenda politica disegnata non per il beneficio dei lettori o azionisti, quanto piuttosto per il consolidamento del suo potere personale e di quello della sua famiglia.
tratto da Alternet

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NEWS OF THE WORLD
Un impero mediatico che scricchiola

 I GUAI NEGLI USA

Il gruppo di Rupert Murdoch dovrà  affrontare anche negli Usa le conseguenze giudiziarie dello scandalo-intercettazioni. Il New York Times ieri ha rivelato che la News Corporation ha ingaggiato l’avvocato Brendan V. Sullivan, che il quotidiano statunitense definisce «uno dei penalisti più aggressivi del Paese», «l’equivalente legale di un attacco nucleare». Le accuse a cui la News Corporation può andare incontro negli Usa sono «violazione della normativa sulle intercettazioni telefoniche» e «violazione del Foreign Corrupt Practises Act», la legge che punisce il pagamento di tangenti all’estero per ottenere vantaggi nell’attività  svolta.
GLI HACKER: È MORTO
«Il magnate dei media Rupert Murdoch trovato morto nel giardino di casa, vittima di un’overdose di sostanze stupefacenti». Così, con un (falso) articolo sulla versione online del popolare giornalaccio «The Sun» (un tabloid tradizionalmente su posizioni di destra) si è rifatta viva ieri il celebre collettivo di hacker «LulzSec». I pirati informatici sono riusciti a far apparire l’articolo fasullo a tutti i lettori della versione digitale del Sun, che sono stati reindirizzati verso il dominio new-times.co.uk, ufficialmente usato per illustrare alcune novità  legate al The Times of London. LulzSec ha anche reso pubblici i numeri di telefono di alcuni pezzi grossi di News Corporation.
«PUNITI SCRITTORI»
L’agente letterario Andrew Wylie sostiene la necessità  di un’inchiesta su Harper Collins, la casa editrice che fa capo a News Corp, e su tutte le altre società  di Murdoch. Wylei è l’agente letterario più potente del mondo. Nella sua scuderia ci sono Martin Amis e Philip Roth, Orham Pamuk e Salman Rushdie. A suo avviso «occorre puntare i riflettori su tutte le componenti di News Corp e forse si farà  luce su alcune stanze che erano state lasciate intenzionalmente buie». Wylie ha denunciato alla Bbc comportamenti «punitivi in maniera inusuale verso gli scrittori».

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