La ministra pachistana fa scoppiare la pace (per un giorno) con l’India

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«Questa è una nuova era nella cooperazione bilaterale» tra India e Pakistan, hanno promesso i due ministri degli Esteri l’altro ieri a New Delhi, due anni e mezzo dopo l’attacco di Mumbai con oltre 160 morti, che aveva spinto le due potenze nucleari sull’orlo di un conflitto. Ma è stata lei, Hina, la prima donna a capo della diplomazia di Islamabad (da appena 10 giorni), a conquistare i riflettori in India. E ieri i temi più dibattuti dai giornali di entrambi i Paesi non erano le questioni di politica estera ma piuttosto: gli occhiali da sole Roberto Cavalli, la borsa Birkin di Hermès e il filo di perle che la ministra indossava sull’elegante completo blu.
«Raffinata… classica… splendida» , commentava il Daily Times di Lahore, mentre la blogger pachistana Amara Javed sosteneva che Hina è «più glamour di Kate Middleton» . «Bomba pachistana atterra in India» titolava ironico il Mumbai Times, «è un’arma di distrazione di massa» per l’Hindustan Times, l’attrice di Bollywood Gul Panag twittava elogi sul suo stile e i designer indiani la definivano «impeccabile eppure dinamica» , la nuova musa dopo Michelle Obama e Carla Bruni. Solo qualcuno ha obiettato che «indossare una borsa da 10 mila dollari forse non è un’ottima idea in un Paese devastato» : per la giornalista Sagarika Ghose, della tv Cnn in India, «Hina Rabbani Khar è bellissima, ma ovviamente è parte di una élite pachistana distaccata dal popolo» .
Ma la ministra ha anche i suoi fan. «Vorrei che la stampa da entrambi i lati del confine le prestasse il rispetto che merita, anziché trasformarla in un “oggetto”e mettere in dubbio la sua professionalità  sulla base del sesso» , commentava Mehreen Kasana, blogger e disegnatrice pachistana ventenne popolarissima tra i giovani. In Pakistan alcuni politici hanno espresso dubbi relativi all’età  della ministra e sulla sua inesperienza in politica. Il presidente Ali Asif Zardari (vedovo dell’ex premier Benazir Bhutto) dichiara che la scelta prova «l’impegno nel portare le donne alla ribalta nazionale» .
Hina, però, non sta dove si trova per carisma o abilità  politica— osserva la giornalista pachistana Huma Imtiaz di Foreign Policy — ma perché viene da una famiglia di proprietari terrieri della provincia del Punjab. Tre figli, master in economia alberghiera conseguito negli Usa, «se ne intende in quel settore perché al suo ristorante “Polo Lounge”di Lahore si mangia benissimo» . Ma non ha mai fatto campagna per il seggio in Parlamento, che ha ereditato dal padre. Alcune donne deputate — sono oggi il 22%— si impegnano contro i delitti d’onore, le persecuzioni delle minoranze, fanno campagna elettorale sfidando le minacce di morte, dimostrano di valere al di là  del fatto di essere figlie di buona famiglia.
Le pachistane istruite giudicheranno Hina Rabbani Khar dai risultati. Sui giornali, intanto, non è passato inosservato il suo incontro a New Delhi con i leader separatisti kashmiri, criticato da fonti governative in India. I due vicini hanno combattuto tre guerre, due delle quali a causa del Kashmir. I due ministri hanno promesso di facilitare i movimenti di merci e di persone tra i due lati della regione himalayana. Piccole concessioni ma significative — osserva il New York Times— come lo è il fatto che l’incontro si sia tenuto nonostante le bombe esplose a Mumbai due settimane prima (24 morti, oltre 100 feriti, nuovi sospetti).
Gli Usa vogliono il dialogo, e vogliono che il Pakistan si concentri nella guerra ai talebani. Che dirà  la ministra? Istruita e fotogenica, per ora fa buona impressione in un momento difficile tra Islamabad e Washington dopo il blitz Usa contro Bin Laden. Ma in Pakistan, le decisioni di politica estera, in particolare sui rapporti con l’India e gli Usa, sono da decenni controllate dai militari e dall’intelligence.


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