Italia: stasera la Notte della Rete per dire no alla censura sul web

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Ieri il gruppo Valigia Blu ha manifestato davanti alla sede dell’Agcom a Roma con la “Protesta dei palloncini” liberando in cielo oltre 500 palloncini biodegradabili con la scritta coloratissima “Rete libera tutti”. “Il presidente Corrado Calabrò è arrivato verso le 12 con la sua auto blu, ma non ha voluto parlare con noi” – riporta Arianna Ciccone per wired.it. “Ho provato ad inseguirlo, chiedendogli 5 minuti di confronto, in fondo siamo solo cittadini con i palloncini. È fuggito senza colpo ferire e io sono stata bloccata all’entrata dalla Polizia. A quel punto, abbiamo liberato la rete e i palloncini colorati e di tutte le forme sono volati in cielo (qui il video). È un messaggio al potere che cerca di bloccare, fermare quello che non capisce. Se voi provate a censurare i cittadini, in Rete troveranno il modo di aggirare la censura, la Rete libera tutti…”.

Stasera sempre a Roma alla Domus Talenti già  dal partire dal pomeriggio inizierà  la manifestazione “La Notte della Rete” (in cui confluiscono settimane di dibattito esploso in Rete su Facebook e Twitter e arrivato alle grandi testate giornalistiche) promossa da Agorà  Digitale con la partecipazione di artisti, blogger ed esponenti della società  civile. “Se la norma sarà  approvata – sostengono i promotori delle mobilitazioni – l’Italia sarà  l’unico paese in Europa con una legge di questo tipo che permette la possibilità  a un’autorità  amministrativa di censurare in qualunque momento col pretesto della violazione del diritto d’autore”. Fra i promotori delle mobilitazioni Adiconsum, Agorà  Digitale, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, Assoprovider-Confcommercio e nomi illustri del giornalismo e della Rete che nelle scorse settimane hanno lanciato una petizione online attraverso la pagina Sitononraggiungibile per chiedere “una moratoria alle nuove regole per la Rete, finché il Parlamento non deciderà  in maniera esplicita sull’equilibrio tra diritto d’autore, accesso alla conoscenza e pericolo di nuove censure”.

Se il diritto d’autore non sarà  regolamentato in modo da garantire che anche nella sfera digitale ci sia il giusto equilibrio tra i diversi interessi presenti nella società , da strumento di emancipazione dei produttori di contenuti, esso diverrà  inevitabilmente un sistema di controllo e censura pervasivo” – riporta la nota. “L’Autorità  per le Garanzie nelle Comunicazioni con la Delibera 668/2010 del dicembre 2010 ha posto in consultazione un testo che mira ad introdurre un meccanismo che le consentirà  di inibire completamente l’accessibilità  ai siti posti fuori dal territorio italiano e di rimuovere contenuti sospettati di violare il diritto d’autore in modo automatico e prescindendo da qualsiasi requisito di colpevolezza accertato dell’Autorità  giudiziaria”.

“Le sezioni della ‘biblioteca’ Internet – spiega Luca Nicotra, segretario della associazione Agorà  digitale – a cui non si potrà  più accedere includeranno portali informativi esteri sospettati di violare il diritto d’autore senza che ciò sia in qualche modo accertato, gran parte dei sistemi comunemente utilizzati per avere accesso alle informazioni necessarie per lo scambio di software libero e per conoscere le opere disponibili nel pubblico dominio e distribuite con licenze aperte. I singoli ‘libri’ rimossi includeranno articoli pubblicati da giornali, banche dati di pubbliche amministrazioni e di privati, documenti riservati finiti in rete ed utili per conoscere fatti che l’opinione pubblica potrebbe non conoscere diversamente, video amatoriali e fotografie con sottofondo musicale caricate dagli utenti nelle piattaforme di condivisione, singole pagine di blog amatoriali contenenti anche un solo file in violazione del diritto d’autore”.

Le associazioni chiedono all’Agcom una moratoria perché temono che “regolamentazioni introdotte senza una corretta valutazione del loro impatto possano avere effetti molto diversi da quelli ipotizzati”. “Temiamo – aggiungono – che i compiti che la regolamentazione affiderebbe all’Autorità  Garante assumeranno dimensioni difficilmente gestibili dalla stessa Autorità  e porteranno presto ad una congestione a cui seguirà  probabilmente approssimazione o mera discrezionalità . Riteniamo inoltre pericoloso che l’Autorità  Garante si spinga a regolamentare direttamente ambiti che la Costituzione affida al potere legislativo e al potere giudiziario e che negli altri paesi sono stati oggetto di lunghe discussioni parlamentari o, come spesso è accaduto per la rete, di un’autoregolamentazione all’interno dei perimetri che le leggi tradizionali consentivano”.

Inoltre – segnalava lo scorso maggio in una lettera aperta Assoprovider-Confcommercio indirizzata al Presidente e ai Consiglieri dell’Agcom – “ad aggravare ulteriormente la situazione è giunta la notizia che al termine del Consiglio dell’Autorità  del 5 maggio è stato rimosso dal ruolo di relatore del provvedimento su internet e diritto d’autore il commissario Nicola d’Angelo, cioè proprio il Commissario che, con maggiore forza, aveva espresso posizioni nella direzione di quelle da noi presentate”. .

Le mobilitazioni hanno già  raggiunto un primo risultato: il commissario dell’Autorità  per le telecomunicazioni, Gianluigi Magri (ex sottosegretario Udc) si sarebbe dimesso da relatore del provvedimento. Le dimissioni sarebbero la conseguenza delle polemiche che si sono scatenate sul web dopo la sostituzione dell’altro relatore, Nicola D’Angelo, con il commissario Sebastiano Sortino. Secondo il popolo della Rete, infatti, la sostituzione sarebbe “sospetta”, perché D’Angelo avrebbe espresso perplessità  sul provvedimento. [GB]


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