Intesa sui rifiuti, ma rinviata la decisione sul termovalorizzatore
Intorno al tavolo con il ministro, il governatore Stefano Caldoro, il sindaco Luigi de Magistris e il presidente della Provincia Luigi Cesaro. Per un corretto ciclo di gestione dei rifiuti, convengono i firmatari dell’intesa, occorrono nuovi impianti, e ogni ente si impegna a realizzare quelli di propria competenza. Al Comune toccano i siti di stoccaggio provvisorio e le infrastrutture di supporto alla raccolta differenziata, il cui piano di allargamento a 500 mila napoletani entro la fine del 2012 è stato illustrato ieri da de Magistris e dal vicesindaco Tommaso Sodano. Oggi il porta a porta coinvolge 145.000 cittadini; entro fine anno, ha spiegato Sodano, si arriverà a 325.000, e nel 2012 a 500.000, raggiungendo così quella quota vicina al 70%promessa da de Magistris — seppure con una stima dei tempi più ottimistica— in campagna elettorale.
Positivo il commento del ministro Prestigiacomo al programma di sindaco e vicesindaco: «Mi rivolgo a quelli della mia parte politica che siedono in consiglio comunale: discutete pure su tutto, ma non sulla lotta ai rifiuti. Le linee guida sono queste, ce le indica l’Europa e bisogna assolutamente essere tutti uniti» .
Eppure dal protocollo firmato poi con Regione e Provincia un punto su cui l’intesa comune non c’è emerge chiaramente. Si parla di impiantistica ma non si fa cenno alla costruzione di un termovalorizzatore sul territorio napoletano, previsto dal piano varato dal governo nel 2008 e per il quale Caldoro ha già bandito la gara d’appalto. Ma de Magistris è contrario, e il Comune ha fatto ricorso al Tar: «Perciò lo abbiamo tenuto fuori dall’intesa— ha spiegato il ministro— perché c’è un ricorso pendente e preferiamo aspettarne l’esito» .
È altrettanto vero, però, che se nel documento si fosse fatto riferimento al termovalorizzatore, l’intesa sarebbe saltata perché de Magistris non avrebbe mai firmato. Il problema si riproporrà , ma più avanti. Per ora ci si basa su quello che c’è: nove milioni messi a disposizione dalla Regione e l’impegno del ministro a destinare a Napoli «una parte consistente» dei fondi (circa 10 milioni) che il suo dicastero potrà stanziare nel 2012. Resta comunque il nodo degli interventi immediati, e su quello sta lavorando Sodano, che punta a chiudere entro la prossima settimana gli accordi necessari per trasportare la spazzatura via mare in una o due nazioni del Nord Europa. Top secret i nomi (indiscrezioni parlano di Norvegia e Germania) e i costi dell’operazione: proprio il vicesindaco, però, ha spiegato che trasportare la spazzatura con le navi costa meno che trasferirla con i camion o con i treni nelle discariche delle altre province e delle altre regioni: 120 euro a tonnellata a fronte dei 150 euro attuali.
Di rifiuti ha parlato in serata durante un comizio anche il leader della Lega Umberto Bossi che ha posto l’accento sul «mancato controllo dei sindaci» : «I rifiuti di Napoli glieli abbiamo messi… La sinistra— ha detto riferendosi al decreto legge— ha presentato un emendamento per spostare i rifiuti al Nord. La battaglia è tutta da fare ancora» .
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