Il manifesto vegetariano per salvare animali e salute

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 L’oncologo Umberto Veronesi, prove storiche e scientifiche alla mano, chiede agli italiani di cambiare cultura. Insieme a lui, il ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla.
Ideatori del manifesto «La coscienza degli animali» , che al suo terzo appuntamento di approfondimento ha trovato ospitalità  presso l’Istituto dei ciechi di Milano. I cani guida in prima fila, silenziosi, quasi consapevoli che la battaglia avviata ormai da tre anni da una componente importante dell’intellighenzia italiana riguarda tutte le specie animali, senza voce e senza diritti. Compresi loro che potrebbero apparire più tutelati delle altre specie.
«Sono vegetariana ma non posso né voglio imporre a nessuno la mia scelta etica— dice il ministro —. Chi mangia carne deve però essere consapevole, deve sapere in quali terribili condizioni sono allevati, trasportati ed uccisi gli animali di cui si nutre. E deve conoscere quali livelli di sofferenze ed atrocità  si nascondano dietro il cibo che quotidianamente consuma» . Drammatico il filmato verità  girato all’interno di allevamenti intensivi e macelli. Senza voce, dipendenti dall’uomo, «schiavi» , con una coscienza anche se impossibilitati a difendere i loro diritti. Capaci di gioire e soffrire, di accudire con amore i loro «figli» che l’uomo prende, mette in gabbie ristrette, ingozza di cibo per aumentare il loro peso rapidamente… e che libera solo per farli passare dalla gabbia al macello. Da una non vita alla morte. Uccisi senza dignità  né attenzione alla sofferenza. Eppure gli animali urlano, urlano nel silenzio. E c’è chi li ha ascoltati, decidendo di dar «voce» al silenzio. Michela Brambilla e Umberto Veronesi sono diventati i loro alleati: ecco il manifesto, una carta di intenti per diritti minimi, da rispettare e da far rispettare, affinché l’uomo non sia alla fine l’unica vera bestia dell’universo. Il ministro e l’oncologo, entrambi vegetariani, soprattutto animalisti. Attorno a loro cresce la schiera dei consapevoli. Ieri, a Milano, erano affiancati, in vivo e in video, dalle scrittrici Dacia Maraini e Susanna Tamaro, dall’astrofisica Margherita Hack, dal regista Franco Zeffirelli, dai giornalisti Vittorio Feltri e Maurizio Costanzo, dal teologo Luigi Lorenzetti (che ha ricordato come la salvezza riguarda tutti gli esseri viventi, compresi i vegetali), dall’avvocato Antoine Goetschel e dall’imprenditore Franco Bergamaschi.
Tutti garanti del manifesto «La Coscienza degli animali» , sottoscritto da oltre 130 mila persone sul sito www. la coscienza degli animali, it. Ancora pochi, però, se si pensa che solo i vegetariani in Italia sono 6 milioni e 600 mila sono i vegani (vegetariani totali). «E’ oggi necessario riconoscere i diritti di tutti gli animali con pari dignità  â€” ribadisce il ministro Brambilla —. Una mucca, un maiale, un coniglio o una tigre, devono avere le stesse tutele del cane o del gatto di casa, perché gli animali nascono uguali davanti alla vita ed è proprio la vita il loro primo diritto» .
La scelta dell’alimentazione vegetariana non è solo etica. E’ soprattutto salutare. Tema caro a Veronesi: «Bisogna sfatare il mito occidentale che la carne è componente imprescindibile di una dieta evoluta. E’ vero il contrario: la carne fa male» .
Due soli esempi, ad effetto: il cancro del colon che è diffuso nei paesi carnivori e quasi assente in quelli a basso o nullo consumo di carne. I forti fumatori che consumano carne sviluppano tumore del polmone nel doppio dei casi dei non carnivori. I vegetariani sono più protetti (del 20-80%) dalle malattie cardiovascolari, dal cancro (40%), dalla pressione alta (20-60%). Anche perché pesano, in media, circa il 10%in meno rispetto agli onnivori. C’è, poi, un motivo ambientale: ottenere un chilogrammo di carne richiede circa 15.000 litri di acqua. Basta moltiplicare questi 15 mila litri per 500-600 chili, quanto è il peso di una singola bestia… E l’acqua è bene prezioso da preservare. Margherita Hack, che non ha mai mangiato carne in vita sua, aggiunge: «Non si deve dimenticare, inoltre, che il trattamento farmacologico degli animali da allevamento può provocare danni alla salute delle persone che si nutrono della loro carne. E i nostri bambini non sanno nemmeno da dove arrivano quelle appetitose fettine che compra la mamma» . L’idea dell’astrofisica: «La scuola porti i bambini a vedere gli allevamenti intensivi, a sentire le urla strazianti dei vitellini o dei maialini, a verificare come un pollo cresce in gabbie in cui lo spazio per muoversi è pari a due terzi di un foglio A4» . Occorre far vedere e fare cultura.
Un’ultima annotazione: i cani guida dei ciechi spesso in Italia non sono ammessi in ristoranti, alberghi, locali pubblici. Rodolfo Masto, commissario straordinario dell’Istituto dei ciechi, chiede un intervento del ministro. Alla fine però sorge un dubbio: va bene la coscienza degli animali, ma gli uomini ce l’hanno?


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