Il caso Murdoch fa saltare il capo di Scotland Yard

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LONDRA— È svanito il sorriso con il quale ha affrontato gli ultimi giorni. Rebekah Brooks, 43 anni, ex direttrice del domenicale News of the World, sino a venerdì amministratore delegato del gruppo News International, è stata arrestata ieri dalla Metropolitan Police per il suo coinvolgimento nello scandalo delle intercettazioni telefoniche, un colpo di scena inaspettato che, paradossalmente, ha riempito il vuoto lasciato dalla chiusura della testata della quale è stata alla guida.
Dopo essere stata interrogata, nel cuore della notte, la Brooks è stata rilasciata su cauzione. In una giornata piena di sviluppi inaspettati, sir Paul Stephenson, capo della Metropolitan Police, ha dato le dimissioni. Era in bilico da giorni, da quando era emerso che, subito dopo aver deciso di non riaprire le inchieste sulle intercettazioni, aveva assunto un ex vice direttore del News of the World, Neil Wallis, come consulente personale e addetto stampa. I domenicali ieri hanno tirato fuori l’ennesimo scandalo: per riprendersi da una grossa operazione ha accettato l’ospitalità  di un costoso centro di cure, Champneys, dove lo stesso Wallis lavorava come addetto all’immagine.
 La Brooks e sir Stephenson: due figure il cui destino è legato a doppio filo, come ravvicinata è stata, sembra ormai chiaro, la relazione tra News International, la polizia e il mondo della politica. Un portavoce di Rebekah ha fatto sapere che l’ex direttrice è stata avvertita che sarebbe stata arrestata venerdì, dopo aver rassegnato le dimissioni. È stata lei a scegliere quando presentarsi. Ha optato per domenica, giorno che nella sua vita professionale ha segnato, grazie al News of the World, tanti successi. Adesso è lei a essere la notizia, a innescare titoli cubitali, a scatenare i segugi dei tabloid rivali, una nuova realtà  per una donna che sino a poche settimane fa godeva dell’amicizia del primo ministro (che ben due volte l’ha ospitata presso la residenza di campagna di Chequers), di politici, imprenditori e magnati. «Rebekah— ha sottolineato il portavoce— è rimasta alquanto sorpresa di essere arrestata. Ha offerto più volte alla polizia la sua piena collaborazione senza che fosse accettata» .
In quello che può sembrare un eccesso di zelo, la Metropolitan Police — che a sua volta è sotto inchiesta (per ora si tratta solo di un’inchiesta interna) per presunti pagamenti ricevuti dal gruppo Murdoch — non ha confermato in un primo tempo il nome della Brooks, solo le ragioni dell’arresto: la donna è sospettata di aver collaborato alle intercettazioni e, separatamente, di corruzione. Sono accuse che potrebbero avere serie ripercussioni penali per l’ex giornalista.
Domani la Brooks è attesa assieme a Rupert e James Murdoch ai Comuni davanti alla Commissione parlamentare sui media e l’informazione (secondo fonti di stampa anche James sarebbe indagato per aver tentato di coprire lo scandalo). Diversi deputati si chiedono perché sia stata arrestata proprio ieri, uno sviluppo che mette a repentaglio la sua testimonianza. È difficile, infatti, che possa presentarsi e parlare liberamente senza avvocato adesso che su di lei gravano anche le indagini della polizia. Il liberaldemocratico Adrian Sanders, che fa parte della commissione, ha espresso il timore che non si tratti di una coincidenza. «Se con questa mossa la polizia ha voluto ergere uno scudo attorno a Rebekah Brooks e proteggere quegli elementi all’interno dell’organizzazione che hanno accettato soldi da News International allora la questione è veramente molto grave» . Il laburista Jim Sheridan si è limitato ad auspicare che Brooks si presenti comunque all’udienza e sia in grado di testimoniare.


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