I rifiuti di Napoli nelle altre province Caserta e Avellino: “Non li vogliamo”

by Sergio Segio | 31 Luglio 2011 7:48

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NAPOLI – Sulla questione rifiuti è braccio di ferro fra il governatore campano Stefano Caldoro e le province di Caserta e Avellino. Per la terza volta nel mese di luglio infatti Caldoro ha firmato un’ordinanza per sversare 800 tonnellate di rifiuti umidi nelle discariche di Savignano Irpino, in provincia di Avellino, e di San Tammaro, in provincia di Caserta. Durissime le reazioni dei presidenti delle due province, che non hanno intenzione di accogliere altra spazzatura dalle strade di Napoli e negli ultimi mesi hanno dato battaglia a colpi di ricorsi al Tar.
Domenico Zinzi, presidente della provincia di Caserta, ieri sera ha sottolineato «l’arroganza della Regione Campania» che «non si ferma nemmeno di fronte a una sentenza del Tar». Zinzi sostiene infatti che sia la discarica di Chiaiano che quella di Terzigno possono ancora accogliere spazzatura e non ci sarebbero dunque le «condizioni di criticità  degli impianti» citate da Caldoro nell’ordinanza di ieri. «Il provvedimento del Tar del Lazio di due giorni fa – ha spiegato Zinzi – era stato molto chiaro: la Regione, prima di mandare i rifiuti di Napoli nelle altre province campane, deve dimostrare di aver riempito le discariche presenti sul territorio della sua provincia».
La circostanza dell'”eccezionalità ” compare solo nel testo di ieri – e non nelle precedenti ordinanze emesse dalla Regione l’8 e il 14 luglio – proprio su richiesta del Tar. Il tribunale l’aveva posta come condizione all’interno della sentenza che dava ragione al ricorso della provincia di Avellino, spaventata dal fatto che il governatore prendesse l’abitudine di imporre lo sversamento dei rifiuti napoletani nelle città  vicine, dando vita (secondo le parole del ricorso) a «un uso indiscriminato e sistematico di tali provvedimenti». Domani mattina, non appena riapriranno i portoni dei tribunali regionali, sia Avellino che Caserta presenteranno un nuovo ricorso contro la misura di Caldoro. «Impugneremo ancora una volta l’ordinanza. E anche in questo caso la giustizia amministrativa ci darà  ragione» ha annunciato Zinzi.
Ieri nel capoluogo campano c’erano ancora 1030 tonnellate di rifiuti: una lieve diminuzione rispetto a due giorni fa, quando la stima dell’Asia (l’Azienda speciale del Comune di Napoli addetta alla raccolta) era di 1100 tonnellate. Il sindaco Luigi De Magistris ieri ha reiterato la promessa di liberare la città  nel giro di pochi giorni, spiegando: «In attesa di concludere il ciclo virtuoso dei rifiuti, abbiamo deciso di portarli all’estero: ci costa meno che sversarli a Caivano».

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