Fiom pronta a sostenere le cause individuali

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TORINO – Lo aveva già  accennato sabato, dopo la sentenza. E ora il leader della Fiom, Maurizio Landini, torna alla carica: «Siamo pronti a sostenere tutti i lavoratori di Pomigliano che vogliono difendere i loro diritti aprendo cause individuali contro la Fiat».
Il tribunale ha dichiarato legittimi gli accordi siglati dal Lingotto e dalle altre sigle metalmeccaniche, però ha anche stabilito che la Fiom deve essere riammessa in fabbrica. Ma ai metalmeccanici della Cgil non basta: «Sosterremo le cause individuali di chi nel passaggio alla newco di Pomigliano non vuol perdere i diritti che aveva», annuncia Landini. E spiega che quello messo in atto da Fiat è «un aggiramento delle norme sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d’azienda». Non solo. Il legale del sindacato, Nanni Alleva, aggiunge che per ora nessuna delle 137 assunzioni fatte dalla newco riguarda iscritti della Fiom, quindi se emergeranno «una prova statistica» o «un ritardo poco spiegabile» l’organizzazione farà  ancora ricorso per condotta antisindacale.
Dopo la sentenza la Fiat ha congelato gli investimenti in attesa di leggere le motivazioni e per Landini è un fatto «inquietante». Ma per il leader sindacale il vero problema è «un’azienda che non accetta di rispettare la legge, che non spiega se non per il 5% dove e come vuole investire gli annunciati 20 miliardi e intanto chiude stabilimenti a Imola, Termini Imerese e Avellino».
Piccate le repliche degli altri sindacati. Per Roberto Di Maulo (Fismic) alla Fiom «gli insuccessi danno alla testa». Secondo Rocco Palombella (Uilm-Uil) quella della sigla della Cgil è «una strategia della disperazione, sintomo che la Fiom ha bisogno di ritrovare una linea politica». Giuseppe Farina (Fim-Cisl) taglia corto: «È un comportamento irragionevole, che non porterà  a nulla visto che i giudici hanno già  bocciato il loro ricorso».


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