by Sergio Segio | 28 Luglio 2011 6:06
MILANO – La tornata di trimestrali sorride ai grandi gruppi quotati a Piazza Affari, con l’eccezione di Finmeccanica che – più degli altri – soffre la situazione congiunturale. Pioggia di utili, quindi, su Piazza Affari che con i numeri della Corporate Italia risponde alla volatilità dei mercati: da Pirelli a Snam Rete Gas per arrivare a Saipem e Telecom Italia Media.
Tra i big del listino, la Bicocca – che ha annunciato un rincaro del listino prezzi fino al 6% – chiude i primi sei mesi dell’anno con fatturato in crescita del 18% a 2,78 miliardi di euro con un utile netto più che raddoppiato da 77 a 158,8 milioni. L’ebit passa dall’8,1 al 10,4% e la società conferma il target, per fine anno, di 5,85 miliardi. Pirelli ha l’obiettivo di chiudere il bilancio con 700 milioni di indebitamento (al netto degli investimenti previsti sul mercato russo per 70 milioni): a fine giugno la posizione finanziaria netta era passiva 778,9 milioni. Nel semestre gli investimenti salgono a 234,1 milioni (135,4 milioni un anno fa), ma l’attesa del mercato si sposta al 9 novembre, quando la Bicocca presenterà il piano industriale 2012-14 che gli analisti scommettono essere sulla stessa lunghezza d’onda dell’ultimo con una visione al 2015.
Balzo degli utili anche per Snam Rete Gas che chiude la prima metà del 2011 con profitti in crescita del 5,3% a 576 milioni a fronte di ricavi per 1,59 miliardi (+3,1%) e un utile operativo in rialzo del 6% a 980 milioni. Numeri che beneficiano dell’aumento del prezzo del gas perché quello immesso nella rete è calato del 2,6% a 41,9 miliardi di metri cubi, mentre sono saliti i contatori attivi (+1,1% a 5,87 milioni) e la capacità di stoccaggio ha raggiunto quota 10 miliardi di metri cubi (+8,7%).
Risultato positivo anche per Saipem che registra utili per 438 milioni (+15,3%). In crescita i ricavi: da 5,385 a 6,021 miliardi (+11,8%). «Il buon andamento dei volumi e dei margini del primo semestre e un consistente portafoglio ordini – afferma la società – consentono di guardare con fiducia al raggiungimento degli obiettivi per l’intero esercizio» che prevede una progressione dei ricavi dell’8%, dell’ebitda del 12% e dell’utile dell’8%. Confermati anche gli investimenti per 1,1 miliardi.
I mancati introiti di Dahlia pesano sui ricavi di Ti Media in calo del 6,6% a 118,2 milioni, ma il risultato è compensato dai ricavi pubblicitari (+12,5 milioni). L’ebitda è positivo per 9 milioni (+0,5 milioni), il risultato netto è negativo per 16,3 milioni, in miglioramento di 6 milioni.
Segnali negativi da Finmeccanica costretta a tagliare da 19 a 18 miliardi la stima sui ricavi 2011 «al netto di circa 400 milioni per effetto del deconsolidamento del 45% di Ansaldo Energia». Il colosso italiano della difesa soffre la crisi, ma «anche – spiega l’azienda – di alcune problematiche strutturali, derivanti da fattori interni al gruppo» come nell’aeronautica dove si evidenzia un insoddisfacente processo di acquisizione di ordini che – nel complesso – scendono da 48,6 a 44,9 miliardi. Nel primo semestre il free operating cash flow è negativo per 1,184 miliardi (-967 milioni nel 2010), mentre l’indebitamento netto è pari a 4,189 miliardi rispetto ai 3,133 miliardi del 31 dicembre. I ricavi sono calati del 3% a 8,4 miliardi, l’ebitda è sceso del 25% a 586 milioni. In miglioramento, con la cessione di Ansaldo Energia, l’utile da 194 a 456 milioni.
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