Fiat, i primi conti con Chrysler

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Ricavi su del 10,6%. Utile netto quasi raddoppiato. Indebitamento in discesa, liquidità  in aumento. La due giorni brasiliana del Lingotto parte da Fiat Industrial e comincia, per Sergio Marchionne, con un rialzo dei target. Doppio, probabilmente.
È il comunicato che presenta i risultati trimestrali ad annunciare il primo: visto anche com’è andata tra aprile e giugno— «Un buon trimestre, nessuna cattiva notizia» , esordirà  poi il presidente con gli analisti— si ritoccano già  le previsioni per fine anno. Che potrebbero però essere ancora riviste. E presto. Marchionne ha abituato i mercati a tenersi «basso» .
L’ha fatto anche questa volta, evidentemente, se già  in conference call non si limita a confermare i nuovi obiettivi fissati in consiglio. «Ci attendiamo un buon secondo semestre, sicuramente in linea con la nostra guidance attuale» . Ma «alla fine del terzo trimestre rivedremo le nostre stime» . E sì: «C’è il potenziale di un ulteriore upgrade delle proiezioni rispetto a dove siamo ora» . È già  chiusa, la Borsa, quando arriva la promessa del secondo ritocco.
Erano comunque bastate la trimestrale e la prima revisione degli obiettivi a spingere Fiat Industrial nettamente controcorrente. Nell’ennesima giornata nera dei mercati il titolo parte in rialzo sulle aspettative e finisce a razzo con i numeri nero su bianco. Chiusura a 9,47 euro, +5,4%(e in attesa del board di oggi, che non dovrebbe essere seguito già  dall’annuncio della «squadra dei 25» ma è pur sempre il primo con Chrysler consolidata, anche Fiat Spa va su dell’ 1,35%). Gli analisti l’avevano previsto, un buon trimestre. E siamo, in effetti, nella parte alta delle stime. Vanno bene tutti i settori: rispetto ad aprile-giugno 2010 Cnh aumenta i ricavi del 9,5%(+22,3%in dollari) e va a 3,6 miliardi di euro, Iveco sale del 16,1%a 2,4, Powertrain arriva quasi al 30%e tocca gli 838 milioni. Risultato: per Fiat Industrial c’è un fatturato di 6,3 miliardi (+10,6%), con un utile della gestione ordinaria che passa da 346 a 530 milioni e un utile netto che sale da 130 a 239. Sul semestre, i ricavi vanno a 11,6 miliardi, l’utile della gestione ordinaria a 807 milioni, l’utile netto a 353.
È questo che consente a Marchionne di promettere «dividendi regolari» e ritoccare una prima volta i target 2011: ricavi a 24 miliardi, utile della gestione ordinaria oltre gli 1,5, indebitamento netto industriale a 1,6 (a giugno era già  sceso da 2,1 a 1,7), liquidità  superiore a 4 miliardi (è già  salita da 3,5 a 3,9). Confermato anche il miliardo di investimenti: ma qui, mentre Cnh punta «forte» sull’Argentina, è confermato pure che Irisbus-Iveco chiuderà  l’impianto di Barcellona e cederà  (se le trattative con Dr andranno in porto) quello di Avellino.


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