E tre! Belgrado cattura Hadzic e chiude la partita

Loading

Anche la foto di Hadzic, dopo quella di Radovan Karadzic e Ratko Mladic, sparirà  dalla vetrata all’ingresso della procura di Belgrado. C’era da immaginarselo che dopo la cattura del ricercato numero uno – il generale Mladic – la terra intorno all’ex presidente della Republika Srpska Krajina sarebbe bruciata più velocemente. La sua latitanza si è interrotta questa notte, nel villaggio di KruÅ¡edol, sui monti FruÅ¡ka Gora a nord di Belgrado.

Hadzic, che prima della guerra era un magazziniere, dovrà  rispondere di 14 capi d’imputazione. È accusato dei massacri di Vukovar, dove morirono circa 250 persone per lo più croate e per quelli di Dalj, Erdut, Lovas e Klis. L’imputazione generale lo vede protagonista e sodale di “un’impresa criminale al cui vertice c’era l’allora presidente della Serbia Slobodan Milosevic e che aveva come obiettivo la pulizia etnica di popolazione non serba da circa un terzo del territorio croato”, la Krajina, appunto

La latitanza di Hadzic, ben più breve di quelle di Mladic e Karadzic, comincia il 4 giugno del 2004 dopo l’incriminazione da parte del Tribunale per i crimini di guerra in ex Jugoslavia e l’ordine d’arresto. Hadzic lascia nottetempo la sua abitazione di Novi Sad (più volte perquisita nel corso degli anni) dando inizio a una fuga dalle connotazioni romanzesche. Si diceva che si nascondesse nel monastero ortodosso di Irig, in Serbia; poi in quello di Bijela in Montenegro e a un certo punto si è detto anche che si fosse rifatto una nuova identità  in Bielorussia. Di sicuro chi ci andò più vicino fu Nenad ÄŒanak, il presidente della Lega social democratica di Vojvodina, quando nel 2006 avvisò le autorità  che il criminale Hadzic di nascondeva in un monastero ortodosso sui monti FruÅ¡ka Gora. Ma non successe nulla. A distanza di cinque anni, Goran Hadzic è stato arrestato nel villaggio di KruÅ¡edol, dove si trovano una base militare serba e il monastero ortodosso di KruÅ¡edol, uno dei più importanti nell’ortodossia serba, tanto da essere ritratto sulla moneta da 5 dinari.

 


Related Articles

Elezioni in Israele, al centro la questione insediamenti

Loading

  Insediamenti israeliani, una pace apparente – Foto: baruda.net

Nell’abituale esplosivo contesto medio orientale si stanno per svolgere le elezioni in Israele, previste per il 22 gennaio prossimo. Non si attendono grandi sorprese in quanto la maggioranza di destra di Netanyahu, cementata dall’unificazione con il “partito dei russi” del ministro degli esteri Lieberman, è saldamente in testa in ogni tipo di rilevazione e sembra venire incontro ai bisogni ma soprattutto alle paure di buona parte della società  israeliana, almeno come la vediamo oggi.

Demolizioni & Restauri Corp.

Loading

C’è una società  multinazionale che, nonostante la crisi, lavora a più non posso. Si occupa di demolizioni e restauri. Non di edifici, ma di interi stati. La casa madre è a Washington, dove nella White House risiede il Chief executive officer (Ceo), l’amministrazione delegato.

Chi vince la guerra? Il virus della polio

Loading

SIRIA L’Organizzazione mondiale della Sanità: a rischio milioni di bambini precipitati dalla guerra civile nella povertà. Prima del conflitto l’immunizzazione era di oltre il 95%. Negli ultimi due anni e mezzo vaccinazioni bloccate

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment