Di Caterina, in una lista nomi e cifre
Una sorta di lista di operazioni in nero, un memorandum contabile trovato nella primavera del 2010 dalla Guardia di Finanza di Milano durante una perquisizione negli uffici della Caronte, la società di autotrasporti urbani dell’imprenditore di Sesto San Giovanni Piero Di Caterina, indagato nell’inchiesta che ha coinvolto l’ex sindaco Filippo Penati.
La lista è sul tavolo dei pm di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia che indagano sulle presunte tangenti per miliardi di lire pagate da Di Caterina, che ha parlato di finanziamenti mensili anche per 100 milioni di lire al partito di Penati dalla metà degli anni 90 all’inizio degli anni duemila, e dall’imprenditore edile Giuseppe Pasini, che avrebbe sborsato mazzette per l’intervento di recupero dell’area delle ex acciaierie Falck.
Penati, che oltre ad essere stato sindaco di Sesto San Giovanni è ex presidente della Provincia di Milano e vicepresidente (autosospeso) del consiglio regionale della Lombardia, è indagato per corruzione e concussione e finanziamento illecito ai partiti con i due imprenditori e un’altra quindicina di persone, tra cui il sindaco della cittadina dell’hinterland milanese Giorgio Oldrini, coinvolto per una vicenda legata alla ristrutturazione del palaghiaccio da parte di Pasini.
L’inchiesta è partita dalla Procura di Milano proprio dalle dichiarazioni di Di Caterina, ma soprattutto di Pasini, ed è uno stralcio di quella sulla bonifica dell’area di Santa Giulia a Milano, per la quale fu arrestato l’imprenditore Giuseppe Grossi e indagato l’immobiliarista Luigi Zunino sospettati ora anche di tangenti a politici sestesi non identificati, ma per la vicenda Falck.
Nella documentazione sequestrata dalle Fiamme gialle emergono anche riferimenti a nomi di fantasia o sigle che celerebbero l’identità di alcuni personaggi e che farebbero pensare a tangenti, anche se la sensazione degli investigatori è che si tratti solo di movimenti in nero legati all’attività della Caronte.
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