Cgil: per gli statali taglio di 215 euro al mese

by Sergio Segio | 18 Luglio 2011 7:30

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ROMA – Nei prossimi quattro anni un dipendente pubblico vedrà  “sparire” dal suo portafoglio fra gli 8.000 e gli 8.500 euro. Un dato medio calcolato sugli effetti che avranno sugli stipendi la manovra del 2010 e quella appena licenziata a tamburo battente dal Parlamento. Alla fine, spiega Michele Gentile, responsabile del Dipartimento settori pubblici della Cgil, quando arriverà  il 31 dicembre del 2014 e tutte le norme saranno operative, ogni dipendente dello Stato lascerà  sull’altare del rigore economico-finanziario fra i 210 e i 215 euro al mese.
La cifra 8.000-8.500 euro è, come viene spiegato, un dato medio. Perché il taglio dello stipendio varia da settore a settore. Un docente di scuola, per esempio, perderà  nei quattro anni quasi 8.000 euro. Ma un dirigente vedrà  sparire circa 16.000 euro. Un ricercatore circa 7.500, il personale tecnico e amministrativo perderà  in media 6.400 euro.
La Cgil fa notare queste cifre sono stime in difetto perché calcolate sugli stipendi medi rivalutati su un indice stabilito dal governo che è inferiore all’inflazione reale (2,6% a maggio). A provocare questi effetti sullo stipendio pubblico saranno il mancato rinnovo dei contratti e il blocco delle retribuzioni che è previsto almeno fino al 2014. Questo vuol dire che i tagli agli stipendi saranno consistenti perché i rinnovi contrattuali rivalutano anche altre voci dello stipendio che restano ferme, come restano al palo gli scatti di anzianità .
E c’è rischio che la vicenda non si chiuda il 31 dicembre del 2014. «La manovra prolunga il blocco delle retribuzioni pubbliche e gli incrementi salariali saranno dunque possibili solo a partire dal 2015» spiega Gentile. «Ma – continua il sindacalista – considerato che, per gli anni 2015-2017, si parla soltanto di un nuovo calcolo per l’erogazione dell’indennità  di vacanza contrattuale, resta tutto da vedere, anche perché qualche problema finanziario continuerà  ad esserci. Quindi il rischio reale è che stiamo ragionando di un rinnovo dei contratti dal 2018». La Cgil questo rischio non lo vuole correre. «Con la mobilitazione faremo in modo che ciò non avvenga», spiega Gentile.
A tutto questo va aggiunto anche la proroga di un anno del turn over. Norma a cui sfuggono solo i corpi di polizia e i vigili del fuoco. Dall’ultima manovra arriva per i dipendenti pubblici una novità  anche per le assenze per malattia. Cade infatti l’obbligo di visita fiscale per il dipendente in malattia: le Asl invieranno il medico a domicilio solo a richiesta del dirigente.
Intanto, proseguono le proteste contro la manovra sul web e nelle piazze. Domani protesta la Cgil di Ravenna, mentre mercoledì sfileranno a Messina gli agricoltori del “movimento dei forconi”. Prevista la presenza dei pastori sardi.

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