Btp record, spread in tensione e salta il vertice europeo

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ROMA – Salta il vertice straordinario della Ue sulla crisi del debito sovrano mentre il governo Berlusconi appronta la manovra, la Bce lancia l’allarme-contagio e l’Italia piazza Btp per quasi 5 miliardi a tassi record: 5,90% nei caso dei buoni a 15 anni, il massimo dal lancio dell’euro; 4,93% per i buoni quinquennali, il top dal 2008. Subito fibrillano gli spread (differenziali di rendimento) tra i titoli pubblici dei Paesi deboli e il bund tedesco: quelli italiani tornano per un po’ sopra quota 300. Soffrono le Borse europee e Milano perde l’1,07%. Come sempre nei momenti di tensione sale l’oro, il bene rifugio per eccellenza: sfiora i 1600 dollari l’oncia, il massimo storico.
E dunque slitta a data da destinarsi, probabilmente la prossima settimana, la riunione dei capi di Stato e di governo dedicata ai guai del debito sovrano e prevista per oggi. Il rinvio è dovuto ai tanti dubbi tedeschi sul nuovo piano di salvataggio della Grecia: non c’è accordo su come procedere per affrontare la crisi, considerata centrale per attutire gli attacchi speculativi contro i partner più fragili, Italia inclusa. Sono in corso consultazioni «intense» delle diplomazie economiche europee e una riunione delle banche creditrici di Atene si svolge anche a Roma, presso il Tesoro. Ma il vertice si terrà  solo «al momento opportuno». Il cancelliere Angela Merkel detta comunque le condizioni: perché la riunione abbia luogo «il presupposto è che si trovi un accordo su un nuovo programma per la Grecia». Il Fmi avverte: bisogna agire «con urgenza»; aumentano i rischi al ribasso per l’economia mondiale.
La notizia del mancato summit si catapulta sui mercati, già  preoccupati per il rischio-contagio, per le sorti del debito Usa e per l’esito degli stress test bancari attesi per oggi: vi sarebbero 10-15 istituti non in regola, su 91, ma nessun italiano. Lo stesso governatore Draghi, a più riprese, ha parlato di banche «solide» e «adeguatamente capitalizzate». Gli operatori guardano alle mosse della Bce che, nel suo Bollettino, parla espressamente di «timori per la propagazione della crisi ad altri Paesi, oltre a Grecia, Irlanda e Portogallo». Sostiene anche che sono queste le paure alla base dei sobbalzi degli spread e all’origine del «significativo intensificarsi dei flussi verso investimenti-rifugio», a cominciare appunto dall’oro e dall’argento che pure vola a 38.8 dollari, il top da sei settimane. Chiede una «azione decisa» in fatto di risanamento, con misure dettagliate «per il 2012 e oltre»: «E’ fondamentale per persuadere gli operatori di mercato della natura durevole delle politiche correttive»; «le circostante sono molto difficili».
In questo contesto, l’Italia non vive un giorno sereno. La temuta asta di Btp, considerata un banco di prova per la tenuta del Paese, va in porto: la domanda tiene ma il rendimento vola. Alla notizia, gli spread si riallargano fino a quota 302 per poi chiudere a 291; la Borsa vira in negativo. Non aiutano le buone parole spese dal presidente della Fed Ben Bernanke che parla di situazione italiana «molto migliore» rispetto a quella greca: Roma e Madrid non hanno bisogno di salvataggi. Duro l’Economist: se la crisi si sposta all’Italia, l’euro finisce «sul filo del rasoio». Sono in rosso tutte le piazze Ue, in preda ai timori per la crisi del debito Ue e Usa. Da Londra (-1,01%) a Parigi (-1,11), da Francoforte (-0,73) a Madrid (-0,71), ovunque domina il segno meno. Anche a Zurigo (-0,73), Stoccolma (-1,49), Atene (-050), Dublino (-0,61). Wall Street in lieve calo.


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