Boccata di ossigeno sui mercati Fmi: la Ue si muova o sarà  contagio

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ROMA – Un rimbalzo tecnico. Così gli esperti spiegano il giorno roseo dei mercati. Dopo aver toccato il fondo la Borsa recupera, i titoli bancari respirano e si allentano le tensioni sugli spread (differenziale dei rendimenti) tra i titoli pubblici e il bund tedesco. Vale per l’Italia come per il resto di Eurolandia. Ma i problemi di fondo rimangono: da noi la manovra e il maxi-debito, insieme all’incertezza politica; fuori dai confini, il caso Grecia e le sue conseguenze. Per questo dal Fmi arriva un monito: «Un contagio è possibile; serve un’azione più decisa per arrestarlo. I problemi del debito minacciano la ripresa globale». Preoccupato, il presidente Usa Barack Obama telefona al Cancelliere Angela Merkel: «La crisi va gestita in modo efficace per sostenere l’economia».
E dunque: la speculazione concede una tregua e l’Italia riprende fiato. La Borsa di Milano guadagna l’1,92%, la migliore performance d’Europa insieme a Stoccolma, grazie ai titoli bancari che risalgono. Lo spread si riduce, ma resta sopra quota 300, segno che permangono tensioni latenti. Il governatore uscente della Bce, Jean-Claude Trichet, si dice convinto che «l’Italia è in grado di superare la crisi da sola, senza aiuto esterno». Di nuovo ribadisce il suo no al default anche selettivo di Atene. Altri esperti, a cominciare appunto dal Fmi, guardano al pericolo-contagio, dicono sì agli eurobond e avvertono: un ritardo nella soluzione della crisi greca può «essere costoso per tutti».
Il monito non è casuale. Giusto domani, a Bruxelles, si riuniscono in via straordinaria i capi di stato e di governo per trovare una via d’uscita alle vicissitudini di Atene, il vero detonatore delle turbolenze. «Non ci sarà  però nessuna soluzione spettacolare», avverte Merkel, preannunciando la proposta del suo governo: «Un processo controllato di misure» che «dovranno susseguirsi nel tempo» per risolvere i problemi della Grecia «alla radice». Senza bacchetta magica. Pragmatica e determinata, la signora ribadisce che è «un nostro compito storico difendere l’euro», che una Europa senza la moneta unica è «impensabile» perché l’euro è «un bene per tutti».
Così, mentre gli sherpa sono impegnati in una maratona di incontri anche notturni per trovare un’intesa (ieri anche una teleconferenza tra i vari Tesori) capace di salvare Atene e pure l’euro, la speculazione si mette in attesa. Oltre all’Italia, respira pure la Spagna che colloca titoli per 4, 5 miliardi con tassi in rialzo e una buona domanda. Perfino la Grecia piazza i suoi bond con rendimenti in lieve calo. Ma la corsa ai beni rifugio continua: l’oro supera i 1610,70 dollari l’oncia, un nuovo record. L’euro resta intorno a quota 1,42 sul dollaro. Wall Street guadagna: il Dow Jones sale dell’1,63%, il Nasdaq del 2,22%.
In Italia, pare destinata a slittare la nomina del successore di Mario Draghi a via Nazionale. La pausa è auspicata dal Quirinale che ritiene opportuno preservare una scelta così delicata dalle tensioni del momento. Il presidente Giorgio Napolitano ne ha parlato con il premier Silvio Berlusconi nel recente faccia a faccia. Anche per questa sollecitazione il consiglio superiore della Banca d’Italia, che ha un ruolo-chiave nel processo di nomina, si è riunito ieri in via ordinaria e solo per sbrigare la normale amministrazione. Il prossimo appuntamento è dopo l’estate.


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