Bioetica, politicismo trasversale

by Sergio Segio | 10 Luglio 2011 6:55

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Ma, per un motivo o per l’altro – tutti molto chiari nelle dinamiche politiche e parlamentari ma spesso incomprensibili agli occhi dei comuni cittadini -, il disegno di legge licenziato dal Senato due anni fa ha superato fin qui tutte le «obiezioni di coscienza» e ha rafforzato la sua ragion d’essere nelle sfide aperte contro la magistratura. Che Berlusconi non può permettersi di perdere. «Questa legge non la volevamo – ha spiegato Cicchitto – ma siamo stati obbligati dai giudici che hanno emesso la sentenza su Eluana Englaro». Non a caso la partita non appassiona particolarmente la Lega. Udc e una parte dell’area cattolica del Pd, invece, hanno ben altri motivi per perseverare nel danno: sperano così di riuscire a non perdere il contatto con quel pezzo delle gerarchie cattoliche che hanno innalzato la bandiera del testamento biologico – come ha ammesso off record più di qualche credente e ateo devoto – «in modo sproporzionato».
Accanimenti
Esattamente come sono «sproporzionati» i «trattamenti sanitari» a cui si può rinunciare con le Dat, secondo un comma emendato giovedì scorso che l’opposizione considera incostituzionale, visto che l’accanimento terapeutico è già  fuori legge. In effetti, il ddl strada facendo è andato via via peggiorando fino ad arrivare alla formulazione con la quale molto probabilmente sarà  approvato martedì o al massimo mercoledì prossimo alla Camera, prima di tornare per il via libera definitivo al Senato. Un testo considerato «senza limiti» dal segretario del Pd Bersani che pure ha confermato ai suoi la «piena libertà  di voto». E partorito da menti «luciferine», secondo la definizione dell’ex ministro della Difesa Antonio Martino (Pdl) che invece da buon soldato si attiene agli ordini di partito e annuncia l’astensione come massima ribellione. Per l’opposizione (Idv, Fli, Radicali e la maggioranza del Pd), la legge, così come è stata emendata dal Pdl e dal suo relatore Domenico Di Virgilio, servirà  solo a rendere totalmente inutili le Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat) e imporre per legge la ventilazione (aggiunta giovedì scorso), l’idratazione e l’alimentazione forzate a qualsiasi paziente che non sia più in grado di intendere e volere. Ma c’è anche chi, come il cattolico Enrico Gasbarra, dell’area di Fioroni, spiega all’Avvenire: «Sarà  difficile votare contro un provvedimento che vieta di provocare la morte di pazienti sospendendo loro alimentazione e idratazione». Anche Gasbarra (vedi D’Ubaldo nella pagina a fianco) nega che ci sia «un’area politica definita all’interno del Pd» e ringrazia Bersani per la piena libertà  di coscienza.
Ora, al di là  dei ricorsi alla Corte costituzionale e dei referendum che già  le associazioni di cittadini si preparano a presentare, si può solo sperare che dalla Camera arrivi un sussulto di coscienze. Magari solo un segnale minimo – come una forte astensione – comunque indigesto ai tatticismi di governo.

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