Bagarre sui rifiuti, governo battuto due volte

by Sergio Segio | 21 Luglio 2011 7:17

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ROMA – Spazzatura e confusione, due volte sotto alla Camera fra le risse interne, ministri che votano contro altri ministri. La maggioranza ieri mattina, prima del cocente tracollo pomeridiano sull’arresto di Alfonso Papa, dà  il peggio sui rifiuti napoletani e sul decreto legge che dovrebbe risolvere il problema. Decreto che ieri il centrodestra è finalmente riuscito a rimandare in commissione. Dove morirà  il 30 agosto in attesa di un nuovo provvedimento. Per il momento, dice la maggioranza, basta la sentenza del Consiglio di Stato che ha sospeso il blocco di esportare i rifiuti del Tar laziale.
L’aula era comunque chiamata a discutere alcune mozioni sul problema che assilla il capoluogo campano presentate da tempo. Prima del varo del famoso decreto che non piace alla Lega. Un passaggio di routine con alcuni voti da affrontare in tranquillità .
E invece succede il finimondo. Il ministro per l’Ambiente Stefania Prestigiacomo dà  infatti parere positivo sulla prima parte presentata dall’Idv e su una parte di quella firmata dall’Api. Ma al momento del voto i colleghi ministri seduti al banco del governo e la maggioranza votano no. La Prestigiacomo per parare il colpo si astiene.
Se ne accorge per primo il deputato dell’Idv Barbato che grida: «Vergogna, il governo sta votando contro». Gianfranco Fini non può fare altro che proclamare il risultato: la parte della mozione è approvata. Dai banchi del centrosinistra parte un lungo applauso e il coro “dimissioni, dimissioni”. Che qualcosa non funziona fra la Prestigiacomo e il gruppo lo segnala ironico il deputato Giancarlo Lehner: «È un’extraterrestre di aspetto leggiadro, bella, cara, simpatica, totalmente aliena, che presto risalirà  sulla navicella spaziale, per tornare nel pianeta impolitico dal quale è precipitata».
Passano pochi minuti e la scena si ripete sulla mozione dell’Api. Non sono serviti a niente i conciliaboli fra la Prestigiamo, Cicchitto e Reguzzoni. Non sono valsi a nulla i viaggi verso il banco del governo e la Prestigiacomo del capogruppo del Pdl. Cicchitto è particolarmente nervoso e finisce con il litigare in aula con Michela Vittoria Brambilla. La accusa di essere presente in aula. L’alterco si trasferisce in Transatlantico e non degenera perché Denis Verdini porta di peso la ministra del Turismo, visibilmente alterata.

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