Arresto Papa, il Pdl spera nel voto segreto

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ROMA – E siamo ai freddi calcoli d’aula. Quelli di quando mancano ormai meno di 24 ore al voto. Stime su cui balla il destino di Alfonso Papa, ormai ex toga, ormai ex magistrato del ministero della Giustizia, ormai pure ex iscritto al Pdl. Resta deputato berlusconiano, sulla cui testa pende una richiesta d’arresto per estorsione e concussione dei magistrati di Napoli. Alle 16 parte il dibattito, tre ore dopo si saprà  se la sua sorte sarà  quella di passare la notte in cella. Il Pdl, dicono i vertici a Montecitorio, è «fiducioso». «Lo salveremo» assicurano i Cicchitto, i Napoli, i Corsaro. Le opposizioni, Pd, Udc, Idv, Fli, all’opposto: «Papa ha già  un piede in carcere. Troppe divisioni nella maggioranza. Stavolta non ce la fanno a salvarlo. Dopo di lui cadrà  anche Milanese». Di cui la giunta per le autorizzazioni comincia a occuparsi di buon ora.
I numeri. È da quelli che bisogna partire. Quelli che in queste ore, freneticamente, si stanno facendo negli uffici del capogruppo Fabrizio Cicchitto per capire se la strada dev’essere il voto palese, oppure il voto segreto, o ancora la libertà  di voto, in cui affogare comodamente un’eventuale sconfitta del cavaliere. Ma sin d’ora, quasi al cento per cento, si può già  dire che il voto sarà  segreto. Che ad assumersene la responsabilità  non sarà  uno del Pdl ma uno dei Responsabili. Non è un calembour, un gioco di parole. È quello che rivela il deputato Mario Pepe, berlusconiano nell’animo, ma animatore dei Responsabili. «Sì, potrei anche essere io a chiedere il voto segreto e a promuovere una raccolta di firme». Ne bastano venti, alla fin fine una manciata. Si raccolgono prima del dibattito. Si esibiscono all’ultimo momento, giusto quando il presidente indice la votazione. Lui, Pepe, ci sta lavorando.
Il perché è semplice. Svela il grande caos politico del momento. I dubbi della Lega, Le sue divisioni. Ma anche il fermento nel Pdl. Gli uomini di Cicchitto minimizzano: «Macché dissidenti. Parliamo di due, tre, al massimo quattro deputati che voteranno per l’arresto. Non uno di più. Gli altri stanno tutti con Berlusconi». Sul fronte dell’opposizione la stima è ben diversa: «Potrebbero essere oltre 15 i dissidenti del Pdl. Oltre a tutti quelli della Lega, 35, anche 40 deputati. Papa non può farcela» preconizza il finiano Nino Lo Presti.
Ufficialmente, solo Santo Versace ha detto che voterà  contro Papa. Un no, ieri, lo ha pronunciato anche il Responsabile Paolo Guzzanti («Sono tentato di votare per il suo arresto, anche se sono preoccupato perché significa consegnare il Parlamento alla magistratura»). Un fan di Berlusconi come Francesco Nucara dice che voterà  per Papa libero, e pure per Milanese libero (ma vuole sfiduciare il ministro Romano per via del reato di mafia). Sull’arresto esce netto il leader dell’Udc Casini: «Noi voteremo così, ma l’importante è che tutto avvenga alla luce del sole, senza l’escamotage del voto segreto».
Qui spunta di nuovo Mario Pepe. «Certo – chiosa ridacchiando – perché Casini lo sa bene che tra i suoi c’è chi voterà  contro l’arresto. Io, in questi giorni, ho parlato con 50, forse 60 colleghi tra centristi e democratici che sono contro le manette. Certo, se il voto è palese, sono tutti per l’arresto, ma con quello segreto sono contrari. Per questo noi chiederemo il voto segreto». Ma anche, lo sa bene Pepe, ma lo sa bene tutto il Pdl, perché nonostante gli sms di Cicchitto sulla «presenza obbligatoria e le missioni sospese», non tutti, a cominciare dai componenti del governo, saranno a Montecitorio. Quindi, chiosa lo stesso Pepe, «il voto palese è impossibile».
Il Pdl riunisce il gruppo stasera. Con il segretario Angelino Alfano, si dice. Una minaccia i berlusconiani l’hanno già  messa in circolo. Il rischio che, al Senato, scatti l’arresto anche per il dalemiano Alberto Tedesco. Richiesta del gip di Bari vecchia di cinque mesi, reati gravi nell’inchiesta sulla sanità  (corruzione, concussione, turbativa d’asta, falso), potrebbe arrivare in aula, guarda caso, giusto la prossima settimana. Nel Pdl lo dicono tutti: «Se fanno arrestare Papa, noi facciamo arrestare Tedesco».


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