Arenaways porta i libri in tribunale “Boicottati da ministero e Ferrovie”

by Sergio Segio | 31 Luglio 2011 7:30

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TORINO – Dopo 9 mesi finisce il sogno di Arenaways, la prima compagnia privata che ha tentato di rompere il monopolio delle Fs con un servizio rivolto ai pendolari: la società  molto probabilmente dovrà  portare i libri in tribunale. A togliere la terra da sotto i piedi al fondatore e amministratore delegato, l’alessandrino Giuseppe Arena, sono stati i suoi compagni di avventura. Il cda, a maggioranza, ha deciso che poteva bastare, si erano già  persi troppi soldi. Solo Arena si è opposto. Il treno che doveva portare un milione di passeggeri all’anno, sulla tratta Torino-Milano (ferma ad agosto) ne porta poche migliaia, colpa soprattutto, sostengono i viaggiatori, degli orari scomodi. «Le istituzioni non si occupano di noi – tuona il fondatore – Ferrovie ci fa la guerra e i pendolari non ci scelgono: ma io sono un imprenditore, per me azienda e posti di lavoro vengono al primo posto. A costo di rimetterci dei soldi». E in questa vicenda, cominciata quattro anni fa ma decollata, parzialmente, solo lo scorso novembre, sono già  andati in fumo 10 milioni di euro solo per gli investimenti. Tre volte i dodici soci hanno messo mano al portafoglio per risanare il capitale. L’ultima, un mese fa: tre milioni di euro. Ma alla quarta richiesta hanno detto basta.
«Era l’unica decisione possibile di fronte alla muraglia di ostacoli che ci siamo trovati ad affrontare e che non si sono risolti – spiega Claudio Sguazzini, presidente della società , uno dei soci che ha sfiduciato Arena – Il divieto di fermate intermedie tra Torino e Milano è ancora lì perché l’ufficio del ministero non ha rivisto la sua decisione. E poi hanno contribuito il silenzio della Regione Piemonte e l’ostruzionismo di Fs. Non era più possibile mandare avanti un business che non fa utili. Funziona solo il servizio dei treni per il mare. Ma non basta»
Ma Giuseppe Arena, un passato da capostazione, non si arrende: «Sapevo che c’era malumore, d’altronde i numeri non sono certo brillanti. Ma abbiamo i contratti internazionali fino al 2012 e stavo lavorando all’ingresso di nuovi soci». Nei prossimi giorni sarà  nominato un curatore che dovrà  traghettare la società  fino a quando quelle che ora sono solo manifestazioni di interesse saranno una nuova cordata. Arena assicura di aver già  in tasca tre nomi. «E qualcuno degli attuali soci di minoranza resterà  perché la sfida si può vincere». La linea Torino-Milano però resta in deposito tutto agosto. «L’avevamo già  pensato, serve a ridurre i costi». La liberalizzazione dei binari resta ancora un sogno.

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