by Sergio Segio | 15 Luglio 2011 6:49
Lo ha reso noto la missione dell’Onu in Afghanistan (Unama). Stando ai dati delle Nazioni Unite, l’80% delle vittime civili tra gennaio e giugno 2011 sono imputabili alle azioni della guerriglia e il 14% a quelle delle forze pro-governative (afghane e internazionali). Non è stato invece possibile risalire alla responsabilità per il restante 6% delle vittime civili. «L’Unama è risalita a 1.462 decessi di civili durante i primi sei mesi del 2011, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2010», scrive la missione Onu nel suo rapporto. Il mese di maggio 2011 (l’inizio dell’annuale «offensiva di primavera» da parte dei taleban) in cui sono rimasti uccisi 368 civili, risulta il più sanguinoso per i civili dall’inizio del conflitto, stando ai rilevamenti delle Nazioni Unite di metà giugno scorso.
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