A Siena il Palio delle polemiche dal governo stop al sogno Unesco

by Sergio Segio | 3 Luglio 2011 6:16

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SIENA – Vince l’Oca con il fantino Giovanni Atzeni detto Tittia e il cavallo Mississippi, al termine di un cavalcata solitaria. Ma la morte di un cavallo alla prova di venerdì spinge il governo ad archiviare la candidatura del Palio come “patrimonio immateriale dell’umanità ” dell’Unesco.
Fa festa la contrada di Fontebranda, la più potente e ricca di Siena, il rione di Gianna Nannini – che ieri ha esultato dall’Olanda, dove è in tour -, quello che nega il voto alle donne per l’elezione dei suoi organi, retaggio di una tradizione arcaica. È un Palio da brivido. Non come venerdì, con la morte del cavallo Messi della Chiocciola, in lutto e costretta alla rinuncia. Anche ieri s’è però assistito a paurose cadute di fantini (cinque su nove). Quello del Bruco, Giuseppe Zedde detto Gingillo, precipitato malamente sul tufo e calpestato dai cavalli, è stato portato fuori in barella, sembrava avesse un braccio rotto, urlava di dolore. È successo a pochi metri da dove sedeva, tra gli spettatori, la numerosa famiglia del mitico allenatore del Barcellona Sep Guardiola. Una delle bambine del mister è scoppiata in un pianto dirotto, consolata a fatica da una serie infinita di abbracci, baci e carezze del famoso papà , mentre intorno a lei altri erano in lacrime e molti gioivano.
Il Palio è questo, felicità  e dolore, «una metafora della vita» come ha detto ieri il sindaco di Siena Franco Ceccuzzi, che inevitabilmente si porta dietro polemiche. Sebbene il Comune riferisca che le cadute di ieri sera non hanno avuto conseguenze gravi per cavalli e fantini, le polemiche per la morte, venerdì, di Messi sono proseguite prima della corsa. Ceccuzzi, al suo primo Palio da sindaco di Siena, non è andato per il sottile nel replicare, senza nominarle, alla sottosegretaria Francesca Martini e al ministro Brambilla: «Spetta ai senesi impedire che venga violata la loro intimità  e salvaguardare il Palio dalle intrusioni» ha sferzato Ceccuzzi in mattinata. «Quello che volevo dire l’ho detto, la dichiarazione è chiara» ripeterà  nel pomeriggio.
Dopo la morte di Messi, la procura di Siena ha aperto un’inchiesta ancor prima di ricevere gli esposti annunciati da associazioni di consumatori e animalisti. E da Roma arriva la notizia che l’incidente mortale allontana la corsa verso il riconoscimento Unesco del Palio, candidatura già  in passato negata dal ministro Brambilla. Lo annuncia il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro. La morte di Messi – scrive Giro – «complica e rende praticamente impossibile l’avvio anche per il 2012 della procedura di candidatura Unesco per la quale occorre consenso pubblico che qui appare assai controverso e non certo diffuso né tanto mento unanime».
Il governo trova però occasione di scontrarsi al proprio interno. Agli attacchi di Brambilla, Giro e Martini si contrappone la difesa del sottosegrario Udc Carlo Giovanardi e del leghista Franco Manzato, assessore del Veneto. «Il governo non ha mai pensato di abolire il Palio, appaiono addirittura surreali le posizioni degli animalisti» ha detto Giovanardi. «Il Palio è una manifestazione dalla tradizione secolare che incarna i valori più antichi e popolari di una terra e a tutelarne i cavalli pensa l’Unione nazionale per l’incremento delle razze equine» ha aggiunto l’esponente leghista. «Non si fa marketing politico sul Palio di Siena – ha detto il governatore Pd della Toscana Enrico Rossi – che è una cosa troppo seria, merita rispetto e che nessuno ha il diritto di offendere».

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