Verso il trasferimento di ricchezza?
Per i paesi più ricchi dell’Ue ci sono soltanto due soluzioni. La prima è quella che Eshout chiama “il dilemma dell’alpinista”: “bisogna lasciare indietro i feriti per evitare che muoiano anche gli altri. Ovvero, formare due gruppi di paesi dell’eurozona o addirittura abbandonare l’euro”. La seconda soluzione è il “trasferimento di ricchezza”. “L’economista premio Nobel Paul Krugman la chiama ‘unione del trasferimento’: in questo caso i governi forti aiutano automaticamente quelli più deboli”.
Secondo Elshout la seconda soluzione è realizzabile “sulla base dell’apprezzabile principio di solidarietà e della crescita di un’Europa unificata. Tuttavia i politici dovrebbero legittimare una decisione del genere in modo democratico e onesto, facendo presente che non si tratta di miliardi fittizi ma di denaro che deve venire fuori da qualche parte: dai contribuenti, dai risparmiatori, dai proprietari, dai pensionati, dai genitori di bambini e adolescenti, dagli utenti del sistema sanitario, dai consumatori di arte e cultura. In poche parole, da voi”.
Una simile evoluzione modificherebbe il concetto di solidarietà tra europei sul quale è stata fondata l’Unione, sottolineano Ryszard Petru e PaweÅ‚ Åšwieboda. Su Gazeta Wyborcza il presidente della Società degli economisti polacchi e quello del think tank demosEuropa fanno presente che con l’attuale crisi del debito l’Europa non è più divisa “tra ricchi e poveri secondo l’esse est-ovest”, ma tra “un nord conservatore e un sud spendaccione e senza prospettive”.
Di fatto la solidarietà mostrata in occasione dell’allargamento del 2004 e di quello del 2007 cede il passo a una solidarietà tutta nuova, che secondo i due economisti punta a riportare a galla i paesi periferici dell’eurozona per salvare le istituzioni finanziarie del centro prospero. Ma la realizzazione di un processo del genere pone delle problematiche, e prima di tutto dev’essere interrotto il circolo vizioso dei prestiti a ripetizione mimetizzati con la formula dei “meccanismi europei”. Petru e Åšwieboda sostengono che il modo migliore di procedere è concentrarsi su ciò che può favorire la crescita compatta dell’Unione europea, ovvero l’aumento della produttività
Related Articles
Il Sudafrica libera De Kock, il Malvagio dell’apartheid
Eugene De Kock ha guidato per sette anni dal 1985 al 1993 la famigerata unità segreta C-1, lo squadrone della morte della polizia che aveva il compito di uccidere i militanti dell’African National Congress
Da Katrina a Irene quando l’apocalisse colpisce l’America
L’uragano che porta beffardamente il nome della pace, Irene, fa rivivere a New York il film di una nuova eppure sempre attesa apocalisse.
È l’estate a portare puntualmente su questa città che vive un eterno duello con il mondo e con la Terra la minaccia della catastrofe finale.
“Il successore è giovane, e può succedere di tutto”