Usa sulla via ellenica Italia, va un po’ peggio
Le attività di consolidamento fiscale «stanno procedendo con un passo generalmente appropriato in molte economie avanzate, sostenute da una ripresa delle attività e degli introiti». si legge negli aggiornamenti del Fiscal Monitor del Fondo Monetario Internazionale, pubblicato ieri. Nell’aggiornamento si precisa, tuttavia, che è in atto «un aumento del rischio in Grecia, Irlanda e Portogallo» e questo richiede « la necessità di applicare i programmi di aggiustamento e sviluppare un approccio organico e adeguato alla crisi nell’Eurozona». In molte economie avanzate, spiega il documento, «gli aggiustamenti fiscali sono in corso e stanno contribuendo a limitare in modo graduale la crescita del rapporto debito-Pil».
Alcuni Paesi europei devono però proseguire con gli sforzi e collaborare per mettere a punto un approccio organico alla crisi, in particolare in Grecia «in presenza di limitazioni dei finanziamenti, servono ulteriori misure di aggiustamento fiscale». A livello globale, il rapporto deficit-Pil dovrebbe attestarsi al 4,6% nel 2011 (lo 0,1% in più rispetto alle stime di aprile) e al 3,7% nel 2012 (lo 0,2% in meno), mentre il debito pubblico dovrebbe posizionarsi al 69,3% del Pil quest’anno (lo 0,1% in meno) e al 70,3% nel 2012 (lo 0,1% in più).
Nelle economie avanzate il rapporto deficit-Pil dovrebbe attestarsi al 6,8% nel 2011 (lo 0,3% in più) e al 5,3% nel 2012 (lo 0,1% in meno), mentre il debito pubblico dovrebbe essere al 101,9% del Pil quest’anno (lo 0,4% in più) e al 104,1% nel 2012 (lo 0,4% in più). Per gli Stati Uniti il rapporto deficit-Pil dovrebbe raggiungere il 9,9% nel 2011 (lo 0,9% in più) e il 7,8% nel 2012 (lo 0,3% in meno), mentre il debito pubblico dovrebbe salire al 98,3% del Pil quest’anno (l’1,2% in meno) e al 102,3% nel 2012 (lo 0,6% in meno).
Il rapporto del Fondo monetario internazionale dedica una breve analisi anche all’Italia affermando che «le proiezioni sulla spesa sono state riviste al ribasso», rispettivamente a causa dei «risultati recenti e degli annunci riguardanti più dettagliate misure di controllo della spesa». Per l’Italia l’Istituto di Washington, dopo il 4,5% del 2010, stima che nel 2011 il rapporto deficit-Pil scenderà al 4,1% (ma lo 0,2% in più rispetto alle stime di aprile) e al 3,2% nel 2012 (lo 0,3% in più). Il debito pubblico, invece, dopo essersi attestato al 119% del Pil nel 2010, dovrebbe andare al 120,6% del Pil quest’anno (lo 0,3% in più rispetto ad aprile) e al 120,3% nel 2012 (anche in questo caso, lo 0,3% in più rispetto alla precedente stima). Insomma, a livello internazionale si conferma che la debole crescita italiana non è in grado produrre un aggiustamento dei conti pubblici e, pertanto, sarà necessaria una manovra correttiva.
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