by Editore | 22 Giugno 2011 8:17
Il 46,5% dei 16,2 milioni di pensionati italiani (7,7 milioni di persone) ha un reddito da pensione (anche più di una) inferiore ai 1.000 euro. Il 14,7% (2,4 milioni) è sotto i 500 euro mentre il 31,8% (5,3 milioni) è tra i 500 e i 1.000 euro. Come sempre, sono gli uomini ad avere quote più elevate nelle classi di importo mensile più alto. I dati emergono dall’indagine annuale sui «Trattamenti pensionistici e beneficiari al 31 dicembre 2009» curata dall’Istat.
Al 31 dicembre 2009 le pensioni pagate erano oltre 23,8 milioni (la metà al Nord), mentre i pensionati erano saliti a 16,236 milioni. La differenza tra pensioni e beneficiari significa che alcuni percettori incassano più di una pensione. In dettaglio il 67,2% dei pensionati percepisce una sola pensione, il 24,8% due pensioni; il 6,6% tre pensioni e l’1,4%, quattro o più pensioni. Le varie tipologie di pensioni cumulabili (anche se con alcuni limiti) sono quelle di anzianità e vecchiaia, invalidità , superstiti, indennitarie, invalidità civile, sociali e di guerra.
Rispetto al 2008 c’è stato un leggero aumento nel numero delle pensioni erogate (23 mila in più) ma l’aumento più sostanzioso riguarda le pensioni di vecchiaia, cioè le pensioni dei lavoratori che raggiungono l’età anagrafica per percepire la pensione. Le pensioni Ivs (invalidità , vecchiaia e superstiti) sono 18,6 milioni per una spesa complessiva di 228.541 milioni (il 90,2% del totale) e un importo medio di 12.287 euro. Il 50,7% dei trattamenti è rappresentato da pensioni di vecchiaia o anzianità per una spesa pari a 178,4 miliardi (70,4% del totale) e un importo medio annuo di 14.752 euro. Per le assistenziali l’importo medio era di 4.728 euro l’anno. Le pensioni indennitarie (quelle erogate a seguito di infortunio o malattia professionale) erano 907 mila.
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