Sblocchiamoli: eventi in 11 regioni sugli effetti dei diritti di proprietà  intellettuale

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“La campagna – ha spiegato Monica Di Sisto, responsabile strategia di advocacy di Sblocchiamoli – tenta di mettere il dito in un problema che riguarda i diritti essenziali delle persone: cibo, salute e saperi devono essere garantiti nel loro accesso”. “La denuncia di cui ci facciamo carico – ha poi aggiunto – è accompagnata in queste ore da due notizie: una buona e una cattiva. La cattiva è che i negoziati tra Unione Europea e India e tra Ue e Paesi in via di sviluppo per brevettare il grande mercato dei farmaci generici stanno andando avanti: il brevetto, in questo caso, non fa altro che sottrarre diritti essenziali alle persone a esclusivo vantaggio del profitto. La buona notizia, invece, è che il 7 giugno è iniziato a Ginevra il Consiglio Trips che è l’organo del World Trade Organization (Wto) che si occupa di proprietà  intelletuale. Ovvero una discussione molto ampia sui lacci da mettere alla proprietà  intellettuale. Sarà  nostra cura stimolare il protagonismo degli Enti locali per una consapevolezza pubblica e universale su quello che sta succedendo”.

Nicoletta Dentico, rappresentante della campagna per il settore salute, ha denunciato che i negoziati relativi all’accordo di libero commercio tra Unione Europea e India contengono una clausola, definita dell’“esclusività  dei dati” che, “sigillando i dati relativi alla ricerca clinica indispensabile allo sviluppo dei farmaci per almeno cinque anni, crea un altro livello di protezione monopolistica, oltre a quella brevettuale, che renderà  assai difficile la vita delle aziende indiane di farmaci generici. Solo un esempio; la nevirapina in sciroppo per bambini, che non è stato brevettato in India grazie alla nuova legge sui brevetti introdotta nel paese nel 2005, sarebbe ancora bloccata dalla esclusività  dei dati se questa fosse stata introdotta”. L’esclusività  dei dati non è prevista dall’accordo Trips sulla proprietà  intellettuale.

“Se consideriamo che l’India, autentica farmacia dei paesi poveri, rifornisce l’80 per cento dei programmi internazionali per l’accesso ai farmaci essenziali – ha spiegato la Dentico – possiamo capire cosa questo significhi”. “L’Unione Europea siamo noi! Dobbiamo sbloccare l’indifferenza e l’ignoranza degli attori politici nei vari paesi dell’Unione, affinché si attivino su questa situazione. Si tratta di una schizofrenia inaccettabile: l’Europa è anche il principale donatore di aiuti ai paesi in via di sviluppo” – ha concluso la Dentico.

Va ricordata la serie di cause legali in corso nel mondo su questi temi: lo scorso febbraio, ad esempio, l’Alta Corte di Delhi ha respinto la richiesta presentata dalla Bayer Corporation che cercava di impedire al Drug Controller General of India (DCGI) di concedere l’approvazione alla messa in commercio di una versione generica di un farmaco antitumorale brevettato dalla Bayer.

Arturo Parolini, presidente di Ricerca e Cooperazione, ong capofila del progetto, ha concluso ribadendo che i temi di cui si occupa la campagna – la tutela della salute, della sovranità  alimentare e della biodiversità  – riguardano sia i Paesi del Nord che del Sud del mondo. “La scelta di lavorare assieme agli Enti locali – ha detto Parolini – è stata presa perchè sono più raggiungibili ma soprattutto più vicini ai valori che vogliamo difendere”. Le attività  di sensibilizzazione della campagna Sblocchiamoli, che si articoleranno in eventi in 11 regioni italiane e 3 spagnole, prevedono il coinvolgimento di presidenti di Enti locali e assessori alla Salute e alle Politiche agricole, chiedendo loro di promuovere un’applicazione sostenibile dei diritti di proprietà  intellettuale nei propri territori, ma anche di sottoscrivere una dichiarazione di intenti che sarà  presentata al Comitato Europeo delle Regioni, oggi presieduto dall’italiana Mercedes Bresso, che è organo consultivo della Commissione Europea.

Fin dal suo lancio, Unimondo ha deciso di sostenere la campagna “perché nonostante sia internazionalmente riconosciuto che i diritti di proprietà  intellettuale hanno effetti profondi su diritti fondamentali quali cibo e salute, nel sud ma anche nel nord del mondo, questi temi sono spesso ignorati dal mondo della politica e dei media”.


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