Renzi porta l’acqua in Borsa

by Editore | 23 Giugno 2011 8:13

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Solo un intervento di razionalizzazione, sulla scia di quanto progettato anche dalla nuova giunta comunale milanese di Giuliano Pisapia? Oppure il primo passo verso una quotazione in borsa che, nei fatti, vanificherebbe l’esito del voto referendario sull’acqua? Di sicuro fa discutere l’annuncio fatto da Matteo Renzi in Consiglio comunale di una Firenze Holding, sorta di super-società  che nell’arco di un semestre dovrebbe inglobare le partecipazioni di Palazzo Vecchio nei settori di tre classiche public utilities come acqua, gas e rifiuti. Se da sinistra la voce cittadina di Ornella De Zordo, e quelle regionali di Monica Sgherri della Federazione di sinistra e Giuseppe Brogi di Sinistra ecologia libertà  mostrano perplessità  se non aperta contrarietà , il silenzio ufficiale dell’ente Regione potrebbe essere legato ad alcune carte che il sindaco Renzi tiene coperte. Una su tutte, la possibilità  di quotare in borsa l’intera holding, oppure parte delle singole società  sottostanti. Secondo le opportunità  del momento. E del mercato. 

Un’altra certezza è che Renzi va di fretta. E ci tiene a farlo vedere, come si conviene all’immagine pubblica del “politico del fare”. Negli ultimi giorni ha avuto l’ok del Consiglio comunale su due provvedimenti importanti come il bilancio di previsione 2011 e ieri il Piano strutturale. Al tempo stesso il suo grande elettore Erasmo D’Angelis, messo poi alla guida di Publiacqua spa, è entrato a far parte della giunta esecutiva di Federutility, la federazione nazionale che riunisce le aziende di servizi pubblici locali che operano nei settori dell’energia elettrica, del gas e dell’acqua. Insieme a D’Angelis nel board di Federutility entra anche il dalemiano doc Lorenzo Becattini, presidente di Toscana Energia, spa privato-pubblica del gas creata dagli allora sindaci Domenici e Fontanelli (altri dalemiani doc) per 106 Comuni lungo l’asse dell’Arno, da Firenze fino a Pisa. Con una azione che all’epoca, nel 2006, vanificò un progetto regionale tendente ad unificare il settore del gas toscano, comprendente anche le spa interamente pubbliche di Prato, Siena e Arezzo.
In questo contesto, e guardando anche al risultato dei referendum, le parole del sindaco Renzi nel Salone de’ Dugento di Palazzo Vecchio assumono un significato preciso. Peraltro conforme al suo programma elettorale. «Entro l’anno vogliamo creare una sola società , che si chiamerà  Firenze Holding, a cui conferire le partecipazioni delle varie aziende e che abbia la funzione di regia strategica. La holding avrà  un piano industriale, e deciderà  cosa e come portare all’attenzione del mercato». Nel suo perimetro entrerà  sicuramente Publiacqua spa, di cui Renzi intende riacquistare le quote private (40%) vendendo la Centrale del latte di Firenze Pistoia e Livorno, di cui peraltro il 23,8% è detenuto da FidiToscana, la finanziaria della Regione. Di Firenze Holding farà  parte anche Quadrifoglio, l’azienda pubblica di servizi ambientali di Firenze e di altri undici comuni dell’area. Infine sarà  conferita la partecipazione in Toscana Energia (51,3% pubblico di cui il 20% circa del Comune di Firenze, e 48,1% di Italgas del gruppo Eni, che ha poi la maggioranza delle quote della società  di gestione).
Delle critiche di sinistra si è detto. Più in dettaglio, Ornella De Zordo a nome di Perunaltracittà  parla seccamente di «ripubblicizzazione dell’acqua in borsa». Mentre Giuseppe Brogi di Sel osserva: «Fra le idee di public company o di forme cooperative di gestione fatte da Enrico Rossi, che però hanno modalità  tutte da definire, e l’ipotesi di superholding fatta da Renzi che si mantiene dentro la logica pre-referendum, c’è una netta divisione. Ma dalle urne è uscita una indicazione chiara, non possiamo accettare logiche gattopardesche». 
Infine Monica Sgherri della Fds: «La creazione della holding, nei fatti, farebbe rientrare i privati dalla finestra dopo averli fatti uscire dalla porta». Pagandoli profumatamente. Silente invece il Pd. Che del resto è il padre del “modello toscano” sull’acqua.

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