“A Milano un buco da 186 milioni la Moratti non ha detto la verità ”

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MILANO – Conti in rosso a Palazzo Marino. Anche Milano, modello di efficienza e capitale dell’economia italiana, scopre un buco di bilancio di 186 milioni di euro in spesa corrente e quest’anno rischia di sforare il Patto di stabilità .
A rivelare il passivo del 2011 è il neo sindaco Giuliano Pisapia che, dopo aver studiato le carte, dichiara: «Siamo davanti a un disavanzo potenziale di 186 milioni di euro. La nostra è un’analisi che si basa su documenti che erano già  in possesso dell’amministrazione comunale, quindi noti anche alla passata giunta: quanto affermato dall’ex sindaco Moratti non corrisponde a verità ». Parole durissime che chiamano l’immediata reazione di Letizia Moratti, oggi consigliere comunale, che commenta: «Quanto affermato da Pisapia è chiaramente denigratorio, mistificatorio e falso. Temo che si voglia semplicemente mettere le mani avanti per giustificare un aumento dell’imposizione fiscale».
Prima giunta operativa – la scorsa settimana erano state conferite solo le deleghe agli assessori – tutta dedicata al bilancio. Sei ore di riunione per discutere della relazione dell’assessore Bruno Tabacci che avrà  il compito, nei prossimi cinque anni, di tenere in ordine i conti del Comune di Milano. Che ieri ha spiegato: «La vecchia amministrazione si è comportata come le nobili famiglie in decadenza che vendono i gioielli e finiscono all’ospizio. Hanno detto che non stavano mettendo le mani nelle tasche dei cittadini, ma venderne il patrimonio non è mettere le mani nelle loro tasche?». La Moratti, ha raccontato Tabacci, «ha coperto la spesa corrente con le entrate straordinarie, come la vendita della quota in capo al Comune dell’Autostrada Serravalle che però non presenta un sufficiente grado di certezza, perché ancora da mettere a gara». La Lega attacca: «La coppia Tabacci-Pispia si comporta come il mago Otelma: fanno sparire i soldi delle privatizzazioni e fanno apparire all’orizzonte nuove tasse».
Altro che avanzo di 48 milioni di euro, come dichiarò Letizia Moratti all’indomani del voto. «Il bilancio 2011 – disse l’ex sindaco in una conferenza stampa convocata per chiarire la situazione dei conti lasciata in eredità  a Pisapia – grazie alla cessione della nostra quota in Serravalle, presenterà  addirittura un saldo positivo tra impieghi e fonti di ben 48 milioni di euro». Parole smentite ieri da Tabacci che ha parlato della Ragioneria generale «usata come un Bancomat» dalla precedente giunta. «Tutti sapevano qual era la situazione dei conti, era scritto sia nella relazione dei revisori sia in quella dei dirigenti comunali – attacca l’assessore – Ora ci vuole una manovra complessiva che permetta di coprire la spesa corrente con l’entrata corrente». Per farlo, si inizia dal congelamento di tutte le spese, salvo quelle obbligatorie. La drammatica situazione ricorda quella di Roma e Catania, quando i comuni chiesero aiuto al governo. Ma Pisapia promette: «Non abbiamo bisogno di leggi speciali, Milano ce la farà  da sola». L’orientamento, ora, è quello di non rinnovare il contratto ai dirigenti esterni nominati dalla Moratti.

 


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Il Pd oltre le primarie

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    IGNORANDO per un momento la vertenza sul regolamento delle primarie, vorrei dire perché la situazione non potrebbe essere più favorevole al Pd. La premessa è che il tracollo del centrodestra, Lega e Pdl, è il regalo insperato che insipienza, volgarità  e ingordigia dei nuovi ricchi del governo e del sottogoverno hanno fatto al Pd, che non vi ha avuto un gran merito. Oltretutto la Lega aveva occupato lo spazio del rancore xenofobo e razzista.

Le cose che dovremo fare adesso

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Ho letto l’articolo del Corriere della Sera di ieri e vi ringrazio dell’attenzione che dedicate alla mia giunta e anche dei suggerimenti e delle critiche che servono a dare a Milano un futuro migliore.

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