Portogallo, antipolitica al potere
Insomma ci sono tutti gli ingredienti tipici di un modo di pensare populista e anti-politico. Si sa i «professionisti della politica» non hanno mai riscosso grandi consensi, soprattutto a destra e soprattutto in momenti di crisi.
Finanze all’ultra liberista Gaspar
Potrebbe apparire superfluo sottolineare il fatto che probabilmente un po’ di esperienza in più potrebbe aiutare ad affrontare compiti che promettono essere molto delicati e che richiederanno sia conoscenze profonde del funzionamento della «macchina statale» sia capacità di mediazione con le forze sociali.
Per il ministero più importante, quello delle Finanze, è stato scelto un integralista ultra-liberale di stretta osservanza Friedmaniana, Vitor Gaspar. Già direttore del centro studi della Bce e attualmente responsabile del Bureau of European Policy Advisers (Bepa), un organismo consultivo della presidenza della Commissione Europea, Gaspar lavora da anni a stretto contatto con José Barroso (anche lui Psd). A guidare il «super» portafoglio dell’economia, che riunisce sotto la stessa direzione lavoro, opere pubbliche, trasporti e comunicazioni, Alvaro Santos Pereira, 39 anni, professore universitario da anni fuori dal paese. Noto soprattutto per avere preconizzato una sicura e prossima insolvenza del Portogallo.
Sarebbero almeno 4 le personalità invitate a fare parte del governo, due al ministero delle finanze, che avrebbero «gentilmente» declinato l’invito. Dall’estremo oriente europeo l’ombra greca arriva minacciosa fino all’estremo occidente: dopotutto se per un lato non si sa esattamente se le misure imposte dalla troika avranno effetti positivi sull’economia (in un memorandum ne dubita pure l’Fmi) dall’altro lato si sa perfettamente che avranno effetti disastrosi sull’opinione pubblica. Meglio lasciare gli apprendisti stregoni consumarsi poi si vedrà in un secondo momento se non sarà il caso di intervenire nel ben più gratificante ruolo di salvatori della patria.
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