Obama-Marchionne nell’Ohio: «L’automobile torna ai privati»

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L’altro ieri, Marchionne Tesoro Usa hanno raggiunto un accordo sull’acquisto da parte di Chrysler dell’ultimo 6% dell’azienda ancora in mano allo stato per 500 milioni di dollari. Il Tesoro «esce dalla compagine azionaria di Chrysler ma questo – ha detto l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler – non attenua il senso gratitudine che proviamo verso l’amministrazione Obama per aver creduto, due anni fa, nella partnership con Fiat». Con l’esercizio dell’opzione del 6% Fiat sale al 52% di Chrysler. «L’operazione di oggi non permette solo alla Fiat di rafforzare la propria posizione in Chrysler, ma accelera anche il nostro progetto di integrazione – mette in evidenza Marchionne – mirato a creare un costruttore globale, efficiente e competitivo». La Chrysler è «finalmente indipendente», ha ripetuto Marchionne in un’intervista all’emittente Cnbc, sottolineando che al momento non ci sarebbe una tabella esatta e non ci sono scadenze per il ritorno in borsa della casa automobilistica americana. Da tempo si parla di questo ritorno, che potrebbe avvenire all’inizio del 2012, anche se non si può escludere che Marchionne voglia di nuovo bruciare i tempi, come ha fatto per il rimborso dei prestiti governativi. Per Obama, il salvataggio di Chrysler e di General Motors è e sarà  sempre di più nei prossimi mesi un forte argomento da campagna elettorale.


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