‘Nucleare ammissibile’, via libera della Consulta

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ROMA – La Corte Costituzionale, secondo quanto si è appreso, ha dato il via libera al nuovo quesito sul nucleare così come riformulato dalla Cassazione dopo le modifiche introdotte dalla legge ‘omnibus’. La decisione sarebbe stata presa unanimemente dai giudici dopo aver ascoltato stamane i legali delle parti in camera di consiglio. Le motivazioni della decisione, scritte dal giudice Giuseppe Tesauro, saranno depositate in giornata.

Il quesito referendario sul nucleare, così come riformulato dalla Cassazione a seguito delle nuove norme introdotte dal dl omnibus, è “connotato da una matrice razionalmente unitaria e possiede i necessari requisiti di chiarezza, omogeneità  ed univocita”. Con questi motivi la Corte Costituzionale, con la sentenza n.174 appena depositata in cancelleria, ha dichiarato ammissibile il referendum sull’atomo. Il quesito, infatti, secondo la Consulta “mira a realizzare un effetto di mera ablazione della nuova disciplina, in vista del chiaro ed univoco risultato normativo di non consentire l’inclusione dell’energia nucleare fra le forme di produzione energetica”.

NAPOLITANO, IO ELETTORE LIGIO AL DOVERE “Io sono un elettore che fa sempre il suo dovere”: così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano risponde ai cronisti che, mentre lasciava Montecitorio, gli chiedono se andrà  a votare per i referendum.

QUARANTA, PER ME CONSULTA NON PUO’ BLOCCARE REFERENDUM – ”Personalmente ritengo di no”. Cosi’ il neoeletto presidente della Corte costituzionale, Alfonso Quaranta, risponde ai giornalisti che gli chiedono se, in vista della decisione che la Consulta dovra’ prendere domani sull’ammissibilita’ del referendum sul nucleare, la corte abbia il potere di bloccare il quesito proposto dall’Idv. Quaranta puntualizza che si tratta di una sua valutazione personale, perche’, sottolinea, ”questa tematica sara’ sottoposta all’esame specifico della corte, che domattina ascoltera’ le parti, inclusa l’Avvocatura dello Stato per conto del governo, che hanno presentato memorie”.”Ritengo inopportune le interferenze esterne sull’autonomia della corte”. Cosi’ il neoeletto presidente della Corte costituzionale, Alfonso Quaranta, da’ un altola’ a indebite pressioni che, spieghera’ in seguito, sono da riferire alla scelta dei giudici in corsa per la presidenza. ”Questa mia elezione – ha aggiunto Quaranta incontrando i giornalisti – fa giustizia di ogni illazione sulla presunta politicizzazione della corte, che spero cessi”.

Alfonso Quaranta è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Succede a Ugo De Siervo, il cui mandato e’ scaduto lo scorso 29 aprile. Ad eleggerlo sono stati, a scrutinio segreto, 13 giudici della Consulta (assente per motivi di salute Maria Rita Saulle, mentre il quindicesimo giudice non e’ stato ancora scelto dal Parlamento). Settantacinque anni, napoletano, Quaranta sara’ il 35/mo presidente della Corte e restera’ in carica fino al 27 gennaio del 2013. Alla Corte e’ arrivato nel 2004, eletto giudice costituzionale dal Consiglio di Stato. Nella corsa alla presidenza non e’ stata dunque rispettata l’anzianita’ di carica e Quaranta ha avuto la meglio sia su Paolo Maddalena (giudice proveniente dalla Corte dei Conti che lascera’ la Consulta il prossimo 30 luglio), sia su Alfio Finocchiaro (scelto dalla Cassazione e che andra’ via il prossimo 5 dicembre).

Ritenuto piu’ gradito al centrodestra, gia’ lo scorso dicembre Quaranta aveva fatto traballare l’elezione di De Siervo per un solo voto di scarto. Nei giorni scorsi Maddalena, indicato come cattolico di area vicina al centrosinistra, ha fatto un passo indietro nella corsa alla presidenza inviando una lettera ai colleghi giudici con il dichiarato scopo di evitare ”imbarazzi” e di rasserenare il clima della Corte. Gia’ domani, sotto la presidenza Quaranta, la Corte dovra’ prendere un’importante decisione: se ammettere o meno il nuovo quesito referendario sul nucleare cosi’ come riformulato dalla Cassazione nei giorni scorsi. E ancora: il prossimo 6 luglio tocchera’ all’ammissibilità  del conflitto tra Camera e magistratura di Milano sul ‘caso Ruby’ per il quale Berlusconi è imputato di prostituzione minorile e di concussione; il 5 ottobre sara’ invece la volta del conflitto sul caso Mediatrade sollevato da Palazzo Chigi contro i giudici di Milano che stanno processando il premier per frode fiscale. Il 20 settembre, infine, e’ atteso il verdetto della Corte sulla legittimita’ di diversi punti della legge sulla fecondazione assistita.


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