No Tav: avviso di garanzia a Perino
PERQUISITA CASA DI PERINO. Una perquisizione domiciliare della Digos è stata fatta nella mattinata del 17 giugno nell’abitazione di Alberto Perino, leader del movimento No Tav, a Condove (Torino). Alcune decine di militanti dello stesso movimento si sono radunate davanti all’edificio.
Perino è indagato dalla magistratura per l’episodio della violazione dei sigilli posti alla baita costruita dai No Tav alla Maddalena di Chiomonte (Torino) lo scorso inverno.
AVVISO DI GARANZIA AL LEADER. Il leader dei No Tav, Alberto Perino, e altri quattro militanti del movimento sono stati raggiunti da un’informazione di garanzia inviata dalla procura di Torino. I reati ipotizzati negli avvisi di garanzia sono: istigazione a commettere reati, resistenza aggravata, interruzione di pubblico servizio e violenza privata, relativamente alla sassaiola della notte dello scorso 24 maggio al presidio della Maddalena di Chiomonte (Torino).
Oltre a Perino, 65 anni, sono indagati Giorgio Rossetto, 49 anni, Brando Ratti, 20 anni, Lorenzo Carieri, 25 anni e Damiano Piccione, 30 anni.
«Ce l’aspettavamo» ha detto l’avvocato Danilo Ghia, legale di Perino «dopo avere ricevuto due informazioni di garanzia per le vicende del blocco dei carotaggi all’autoporto di Susa e della violazione dei sigilli alla Maddalena». Davanti all’abitazione di Perino si sono radunate circa 150 persone. Il movimento No Tav ha indetto una conferenza stampa per le 13 del 17 giugno alla Maddalena.
GENTE ARRABBIATA. «È stato un altro autogol perché hanno fatto arrabbiare la gente, che da oggi sarà ancora più determinata. Ci hanno fatto un favore». Così Alberto Perino, leader del movimento No Tav, ha commentato la perquisizione effettuata a casa sua dalla Digos. «Mi hanno portato via soltanto un’agenda» ha detto Perino «su cui tenevo appuntati le spese del supermercato, gli appuntamenti dal medico e le volte che sono stato al presidio della Maddalena. Quando sono arrivati i poliziotti mi hanno detto che dovevano sequestrare tutto il materiale relativo ai No Tav e così ho mostrato loro un’intera stanza, visto che sono oltre 20 anni che mi occupo di questa battaglia. Ma alla fine si sono accontentati della sola agenda».
Perino ha poi concluso con una battuta: «Se mi mettono agli arresti domiciliari vorrà dire che ridarò il bianco in casa».
PER GIACHINO TAV FONDAMENTALE. «La Tav è fondamentale. Il Corridoio 5 è il più importante d’Europa, dobbiamo realizzarlo. Benvenuti i privati che vogliono investire». Lo ha detto il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, parlando a Trieste dell’alta velocità .
Soffermandosi sull’iniziativa promossa in Veneto da Confindustria per accelerare la realizzazione dell’opera, Giachino ha evidenziato che «i veneti sono stati i più bravi». Il sottosegretario non ha voluto parlare dei tracciati, sottolineando che la delega è del viceministro Roberto Castelli.
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