Nidil: «Aumento contributi solo adeguando i contratti»

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«L’aumento dell’aliquota al livello previsto per i lavoratori subordinati è da tempo fra le richieste di Nidil – spiega Trizio – sia per contribuire ad assicurare pensioni dignitose in futuro, sia per scoraggiare fenomeni di abuso nel ricorso a forme di lavoro parasubordinato, utilizzate spesso in sostituzione di lavoro dipendente perché meno costose, quando invece dovrebbero costare di più per assicurare una buona flessibilità ». Perché l’aumento non sia vessatorio, prosegue il Nidil, «bisogna in primo luogo agganciare le prestazioni economiche minime dei parasubordinati ai minimi contrattuali di pari livello, per evitare che il rialzo contributivo sia pagato con la decurtazione dei compensi. Occorre poi estendere a tutte le tipologie i diritti connessi ai versamenti, in particolare l’accesso agli ammortizzatori». «Infine – conclude Trizio – occorre rivedere i coefficienti di trasformazione delle pensioni, secondo il Protocollo welfare del 2007 siglato con Prodi, e rendere obbligatoria in fattura la rivalsa previdenziale per il lavoratori in partita Iva».


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