Movida violenta, bufera su Alemanno e spuntano i giustizieri fai-da-te

by Sergio Segio | 30 Giugno 2011 6:53

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ROMA – «Nella capitale la situazione è fuori controllo. Che fine ha fatto la sicurezza promessa dal sindaco Gianni Alemanno in campagna elettorale?». A puntare il dito contro l’emergenza movida violenta, dopo l’aggressione di un 29enne nel centro di Roma, sono i deputati Pd Giovanni Melandri e Jean Leonard Touadì. E a percepire la mancanza di legalità  sono gli stessi cittadini che, esasperati dagli schiamazzi notturni e dalle risse al tramonto del sole, hanno deciso di organizzarsi in gruppi di giustizieri fai-da-te.
Ronde per la sicurezza che, in alcuni casi, hanno preso la deriva di pericolosi raid a colpi di mazze da baseball e caschi, come avvenuto, sembrerebbe, in via Leonina. «Alla fine di aprile – racconta il presidente del III municipio di Roma, Dario Marcucci – mi sono arrivate numerose segnalazioni da parte di cittadini preoccupati per la presenza di gruppi che armati di mazze di legno rincorrevano spacciatori e suonatori di bonghi per le strade di San Lorenzo». Un rione, questo, pieno di locali per il popolo della notte. «Ho segnalato i raid alle forze dell’ordine che ormai presidiano il quartiere ogni sera – sottolinea il presidente Marcucci – il problema è dopo le due di notte qui diventa un far west e i residenti, esasperati dagli schiamazzi, cercano di farsi giustizia da soli».
A vigilare, comunque, ci sono gli agenti della Questura di Roma, che ogni giorno presidiano la città  e San Lorenzo. Eppure, nella notte tra martedì e mercoledì la città  è stata teatro di un altro episodio violento. Un 35enne ha raccontato infatti di essere sfuggito «ad un’aggressione omofoba da parte di alcuni giovani armati di bastone», sempre a Roma, all’uscita del Gay Village nel quartiere Eur. Ma il sindaco della capitale, Gianni Alemanno, replica duramente alle accuse. «Roma non è una città  insicura, basta guardare la riduzione del numero dei reati e fare un confronto con le altre capitali. C’è una cultura della violenza – prosegue Alemanno – che esiste in tutte le altre metropoli d’Europa. Ma mettere sul banco degli imputati la nostra amministrazione è solo un teorema politico». Il Campidoglio si costituirà  parte civile contro gli aggressori del giovane aggredito nel rione Monti.
L’opposizione, però, non accenna ad abbassare i toni. «Roma è in balia di se stessa, i cittadini cercano di farsi giustizia da soli» attacca il segretario romano del Pd, Marco Miccoli. «Il problema della sicurezza – aggiunge il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, del Pd – non si può affrontare in maniera ideologica» o, sostiene il deputato dell’Udc Lorenzo Cesa, «solo con la propaganda». Ma il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, replica: «Il patto per Roma sicura, sottoscritto nel 2008 con il Comune di Roma, la Provincia e la Regione Lazio, è stato il frutto non di propaganda, ma di una seria e condivisa assunzione di responsabilità ». Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, si dice però «molto preoccupato per il riproporsi della violenza nella capitale».

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