by Editore | 18 Giugno 2011 8:03
Da quando ha deciso di prendere le redini della piccola formazione di destra Giusta Causa, e ha cominciato a fare campagna acquisti reclutando altri colleghi oligarchi, Prokorov ha subito ricevuto una considerazione diversa da parte di tv e giornali russi che adesso ne soppesano ogni dichiarazione e hanno già aperto il solito dibattito sul tema “cosa c’è sotto?”. Prokorov è un potenziale sfidante per le presidenziali del 2012, che sarebbe sorretto dal potentissimo mondo degli imprenditori? O è solamente una pedina di Putin alla ricerca disperata di fornire un quadro il più democratico possibile della scena politica nazionale? Mistero che non sarà chiarito prima dell’inverno quando saranno note le candidature al Cremlino.
Del resto la scesa in campo di Prokorov ha già destato meraviglia e sospetti. Il 16 maggio, quando annunciò di prendere il comando di Giusta Causa, tutti notarono come l’unico miliardario che avesse tentato di mettersi in opposizione a Putin fosse quel Khodorkovskij ancora in carcere dopo otto anni di accuse poco credibili. Strettissimi tra l’altro risultavano i rapporti con Putin che proprio due settimana prima aveva fatto da testimonial alla più spettacolare creatura di Prokorov: la prima auto ibrida russa che ambisce a conquistare il mercato mondiale. Tanto da avvalorare l’idea del complotto sostenuta dagli stessi uomini di Putin. «Ci serve un avversario credibile – dice Smirnov dirigente di Russia Unita – il Partito Comunista è ormai spento. Il suo leader Zhiuganov è più vecchio di Breznev. Un giovane di destra è un nemico giusto». E le prime proposte politiche di Prokorov sembrano fatte apposta per essere impopolari: estensione dell’età pensionistica e aumento a 60 delle ore lavorative settimanali. Né si può dire che il personaggio riscuota grande simpatia popolare. Scapolo d’oro, famoso per le sue conquiste, ha avuto due incidenti indimenticabili. Un breve ma scandaloso arresto per sfruttamento della prostituzione in Francia quando fece arrivare un charter pieno di escort per rallegrare una convention aziendale. E, peggio ancora, una notte di bagordi a bordo dell’incrociatore Aurora, sacra reliquia della Rivoluzione sovietica affittato per uso personale a San Pietroburgo. Insomma Putin avrebbe scelto un finto avversario particolarmente antipatico alla massa. Colpevole perfino di aver snobbato lo sport nazionale abbandonando la sponsorizzazione del Cska di basket per comprarsi la squadra dei Nets del New Jersey.
Lui intanto si gode il momento. Promette di far superare a Causa Giusta lo sbarramento del 7% e di portarla in Parlamento alle politiche di dicembre. E a chi gli chiede se, a quel punto, sarebbe tentato dalla corsa al Cremlino risponde con un sorriso: «Devo ancora pensarci».
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