Messico, un paese senza polizia

Loading

Definire intricata, complessa, torbida la situazione messicana è davvero riduttivo. Le ultime notizie che giungono dalla zona, poi, sono la conferma che il Paese sta attraversando il periodo storico più difficile di sempre. E la soluzione per uscirne sembra lontana dall’essere trovata.

Questa volta la cronaca dal nord del Messico racconta della barbara uccisione di Josè Luis Martinez Limas, coordinatore operativo della polizia dello stato di Chihuahua, ammazzato dai sicari dei cartelli della droga mentre stava pattugliando le strade di Colonia Guadalupe.

I colleghi di Josè Luis Martinez Limas giunti sul posto dopo aver ricevuto la segnalazione da parte di alcuni cittadini si sono ritrovati davanti a una scena impressionante: il corpo senza vita del loro capo e tutt’intorno decine di bossoli di proiettile, segno evidente che non c’è stata pietà  ma tanta, tanta violenza. La sfida che la criminalità  organizzata ha lanciato allo Stato centrale non conosce regole.

Josè Luis Martinez Limas era già  stato vittima dei sicari che qualche tempo fa era stato sequestrato e torturato allo scopo di scucirgli informazioni su alcuni componenti del commissariato che comandava. Il sequestro finì con la sua liberazione su una strada non lontano da Cuautìhtèmoc.

Una fatto di cronaca che purtroppo è all’ordine del giorno nelle news che arrivano da quell’area del Messico.

Ma se vi sembra strano che possa accadere che un commando armato possa uccidere il capo della polizia di uno Stato, senza che nessuno veda o intervenga, vi si accapponerà  la pelle sapendo che le stesse persone che hanno il compito di mantenere l’ordine e la sicurezza oltre a dover proteggere la popolazione civile, sono gli stessi che poi, una volta girato l’angolo, dismettono la maschera del ‘buono’ per indossare quella del ‘cattivo’.

E’ tutto vero. Ed è successo nel municipio di Zuazua nello stato di Nuevo Leon dove l’esercito messicano è dovuto intervenire per arrestare 28 agenti del locale commissariato di polizia accusati di essere parte del commando che sequestrarono e uccisero gli uomini della scorta del governatore dello Stato Rodrigo Medina.

Una situazione assurda che mina la fiducia della popolazione nelle istituzioni e getta in una buca molto profonda l’affidabilità  delle forze dell’ordine. Ne è convinto anche il segretario de Seguridad Municipal Pedro Munoz Zamarron, che ha ricordato come oggi il municipio si ritrovi completamente senza forze dell’ordine visto che in servizio ci sono solo 14 agenti che si occupano del turno del mattino e che anche loro verranno indagati.

Nel frattempo la portavoce della AEI Agencia Estatal de Investigacion ha fatto sapere che tutti gli agenti fermati ora si trovano sotto interrogatorio e che è già  allo studio n nuovo sistema che garantisca la presenza di nuovi agenti in città .

Intanto, la stampa messicana diffonde alcuni dettagli dell’operazione spiegando che gli arresti sono avvenuti tutti durante il cambio di turno fra gli agenti del mattino e quelli della sera. Non solo. Ricorda anche che la settimana che è appena trascorsa è stata una delle più violente vissute nello stato di frontiera considerando i 33 morti causati dalla violenza del crimine organizzato. Nonostante tutto, il governatore ha fatto sapere che le violenze e le continue minacce provenienti dai cartelli non serviranno che a rafforzare i controlli di polizia. A tal proposito non bisogna dimenticare che attualmente sono impegnati in controlli per la riduzione della criminalità  ben 310mila agenti di polizia.


Related Articles

Il ministro Tria non convince l’Europa e rientra in anticipo a Roma

Loading

Manovra. L’Eurogruppo boccia il deficit al 2,4%. Juncker: «Nuove concessioni all’Italia sarebbero la fine dell’euro». Moscovici: «Sulle regole saremo inflessibili»

No comments

Write a comment
No Comments Yet! You can be first to comment this post!

Write a Comment