by Editore | 1 Giugno 2011 6:16
Per tutti i suoi sostenitori lei è Giuliano. Come la dovranno chiamare ora che è stato eletto: signor sindaco come Letizia Moratti? «Mi piace molto che mi chiamino Giuliano. Vorrei che continuassero a chiamarmi così. Poi nelle situazioni ufficiali va bene sindaco: sicuramente non signor sindaco» . Non la spaventa tutta l’aspettativa che grava sulle sue spalle? «Da un lato sono emozionato ed entusiasta. Dall’altro sono consapevole che non sarà possibile dare risposte in tempi brevi a tutti. L’importante è riuscire a dare dei segnali di cambiamento forti nei primi fatidici cento giorni. Ci sto ragionando» . Quali? «Il primo atto sarà la formazione della giunta. Se sarà una squadra con il 50 per cento di donne sarà già una svolta. Se si baserà sulle competenze e non sull’appartenenza politica sarà un segnale fortissimo. È la premessa necessaria per mantenere tutti gli altri impegni» . In molti le hanno rimproverato di non aver presentato la giunta prima del ballottaggio. Perché non c’è ancora la squadra? «Perché sono serio e voglio valutare le competenze in base alle divisioni delle deleghe. Vogliamo trovare le persone giuste al posto giusto: ci vogliono merito, competenza, coerenza e generosità nei confronti della città . Questo non vuole dire essere indietro, vuole dire essere avanti» . Conferma che il suo braccio destro sarà una donna? «Ci sto pensando seriamente perché anche questo sarebbe un segnale importante» . Niente manuale Cencelli? «Lo escludo, perché gran parte dei miei sostenitori non lo accetterebbe. E neanche i milanesi» . Come frenerà l’assalto dei partiti? Terrà in tasca una lettera di dimissioni come Gabriele Albertini? «Devo dire che oggi non penso proprio alle dimissioni…» . Vendola da piazza del Duomo ha usato toni forti, da guerra civile: «Abbiamo espugnato Milano» . La borghesia milanese si spaventerà ? «Io parlo per me. Ieri ho dato dei segnali forti e chiari: bisogna avere sobrietà anche nel linguaggio, che non significa cedere sui principi. Io voglio continuare a essere me stesso. A Vendola voglio bene. Ma quando va in una città che non conosce dovrebbe ascoltare più che parlare» . Beppe Grillo dice: ha vinto il sistema. Lei si trasforma in Pisapippa. «Grillo parla senza conoscere la realtà . Credo che molti ragazzi del Movimento 5 Stelle abbiano votato per me» . Lei ha annunciato i primi tre provvedimenti: più piste ciclabili, agevolazioni sui mezzi pubblici per gli over 65 e la commissione antimafia. Dove trova i soldi? «Sui primi due provvedimenti i soldi ci sono sicuramente. Basta solo risparmiare dando dei segnali importanti. Come diminuire le consulenze del sindaco e altri sprechi che sono sotto gli occhi di tutti. Per il resto dobbiamo vedere quello che c’è in cassa. Dall’analisi che abbiamo fatto del Bilancio così come è pubblicato su Internet ci sono parecchie cose che è necessario approfondire. Alcune voci sono virtuali come il maxidividendo Sea, altre sono generiche. Sicuramente c’è un problema di trasparenza che noi garantiremo a tutti i costi» . Consiglieri, assessori e sindaco godono di alcuni privilegi. Lei ha già annunciato che taglierà i biglietti gratis per lo stadio. Altri tagli in vista? «Farò un discorso molto se- rio ad assessori e consiglieri perché ci sia una riflessione comune. Per quanto mi riguarda sarà così: non godrò dei privilegi della carica. L’ho già fatto in passato quando ero presidente della commissione per la riforma del Codice penale: avevo a disposizione un’auto e non l’ho mai usata» . Oltre alla squadra, ci sono tutte le partecipate del Comune. Non farete prigionieri? «Una cosa è certa: non ci saranno più i doppi incarichi di cui si è abusato. Chi ha lavorato bene e nell’interesse della città non si deve preoccupare. Non ho nessuna intenzione di porre fine al lavoro di chi si è impegnato e di chi ha competenza. Se invece, come purtroppo succede nelle partecipate, ci sono presidenti o consiglieri di amministrazione nominati solo per appartenenza politica, allora ci saranno dei cambiamenti» .
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