L’Unhcr: sono quasi 44 milioni i rifugiati nel mondo. In pochi tornano a casa

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ROMA – In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, l’Unhcr ha reso noti i dati riguardanti proprio le persone in fuga dal proprio paese in seguito a guerre, persecuzioni o violazioni di diritti civili. Lo ha fatto presentando stamattina il rapporto Global Trends 2010, un rapporto tuttavia che non tiene conto di quanto sta accadendo in questi mesi nel nord Africa.
Diciamo allora che nel 2010 sono quasi 44 milioni i rifugiati nel mondo (43,7 milioni), il numero più alto degli ultimi 15 anni. Una tragedia umana che colpisce soprattutto i paesi poveri: in Pakistan vivono un milione e 900 mila profughi, un milione e 100 mila in Iran e un milione in Siria.
Dei 43,7 milioni di persone in fuga, 15,4 milioni sono sotto la protezione dell’Unhcr o dell’agenzia per la Palestina; 27,5 milioni di persone sono fuggiti all’interno del proprio paese e circa 850 mila sono alla ricerca di asilo. Importante il dato che riguarda i minori: infatti, sono circa 15.500 le domande di asilo presentato da minori non accompagnati o separati dalle famiglie, gran parte dei quali somali o afgani.

Dei 15 milioni di rifugiati che hanno lasciato il  paese, neanche 200 mila sono potuti tornare indietro. Un dato leggermente migliore riguarda chi è rimasto nel proprio paese: di questi 27 milioni di persone (mai così alto negli ultimi 10 anni), hanno fatto ritorno a casa quasi in tre milioni. 
La maggior parte dei rifugiati, quasi il 75%, è accolta da Paesi in via di sviluppo. Ciò genera anche delle ripercussioni sociali ed economiche. I loro “peso”, infatti, ricade sui paesi ospitanti (che sono tra i più poveri al mondo): il Pakistan ha 710 rifugiati per ogni dollaro del suo Pil, il Congo 475 e il Kenya 247. Facendo un confronto, la Germania – che pure è il paese industrializzato con la maggior popolazione di rifugiati, 594 mila – ha solo 17 rifugiati ogni dollaro di Pil. Dodici milioni, infine, sono le persone stimate dall’Unhcr come “senza nazionalità ”.


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