L’Onu: no ai respingimenti

by Editore | 21 Giugno 2011 9:02

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L’Onu condanna la politica dei respingimenti in mare degli immigrati. Sono passati solo pochi giorni da quando Frattini ha firmato a Napoli l’accordo con il Cnt libico che di fatto dà  il via libera alla possibilità  di rimandare indietro i barconi provenienti dalla Libia, ed ecco che una condanna pesante proprio alla politica del governo italiano arriva da Antonio Guterres, l’alto commissario delle Nazioni unite per i rifugiati. «Siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di respingimento», ha detto Guterres parlando ieri a Roma in occasione della Giornata mondiale del rifugiato. «Il modo migliore per risolvere la crisi non è respingere le barche, ma garantire accesso ai territori». Una posizione che il rappresentate dell’Unhcr ha ribadito anche nel corso di due incontri avuti sempre ieri con i ministri degli Esteri e degli Interni Frattini e Maroni.
Le parole del rappresentante dell’Onu, non devono essere piaciute ai due ministri, ma non sono certo una novità  per nessuno. La posizione dell’Unhcr è infatti chiara fin da quando, nel 2009, l’Italia ha cominciato a rimandare indietro con la forza i barconi dopo aver firmato il discutibile Trattato di amicizia con la Libia di Gheddafi. Una pratica che adesso Roma vorrebbe replicare contando sull’aiuto del Consiglio nazionale transitorio libico guidato da Mahmud Jibril, ma che viene condannata da più parti. Oltre all’Onu, ieri sono infatti arrivate anche le critiche del Vaticano che per bocca di monsignor Antonio Maria Vigliò, presidente del dicastero vaticano per i migranti, ha criticato al politica delle chiusura delle frontiere, messa in atto in Europa. «I paesi dovrebbero garantirei diritti dei rifugiati, ha detto l’alto prelato – e agire d’accordo con la Convenzione del 1951 che prevede di assistere coloro che hanno bisogno». E sul tema è intervenuto anche il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ricordano come l’Italia sia il paese che accoglie meno rifugiati rispetto a tutti gli altri.
E a proposito di numeri, quelli forniti da Guterres smentiscono clamorosamente l’allarmismo con cui la Lega e Maroni hanno sempre cavalcato il fenomeno migratorio nel nostro paese. «Il numero di libici o persone partite dalla Libia che sono andate verso l’Europa è inferiore al 2% rispetto agli immigrati andati verso Tunisia ed Egitto», ha detto il portavoce dell’Unhcr. Nessuna «invasione biblica» dunque, come più volte annunciato dallo stesso Maroni. Anzi, è vero tutto il contrario, specie se si considera che a sopportare il peso maggiore sono altri paesi europei. «In Danimarca, Paesi Bassi e Svezia i rifugiati sono tra i 3 e i 9 ogni mille abitanti, in Germania oltre 7, nel Regno unito quasi 4, mente in Italia meno di 1 ogni mille abitanti» per un totale di soli 56 mila rifugiati, ha spiegato Guterres.
Il che naturalmente non significa che il fenomeno di coloro in fuga dalla guerra sia da sottovalutare. L’anno scorso anzi è stato un anno particolarmente critico. «Nel 2010 abbiamo avuto il più alto numero di rifugiati e sfollati mai avuto negli ultimi 15 anni» ha spiegato sempre Guterres che ha parlato di 44 milioni di persone in fuga. Una cifra record dovuta alla moltiplicazione delle crisi internazionali vecchie e nuove, dalla Costa d’Avorio, alla Libia, allo Yemen.
Il governo non sembra comunque intenzionato a cambiare strada. Almeno a sentire quanto dichiarato dallo stesso Maroni, intervenuto ieri alla conferenza sulla sicurezza indetta dal Pd. Il ministro è tornato a battere sul tasto di una nuova, presunta invasione di immigrati, questa volta dalla Tunisia. «Il rischio di una ripresa degli sbarchi dalla Tunisia a settembre c’è ed è altissimo – ha spiegato -. Abbiamo tamponato al situazione, ma il paese non si è stabilizzato, è stato escluso dalle rotte turistiche ed è in grave crisi economica».
Maroni è anche tornato a criticare l’Europa: «bisogna «creare le condizioni dello viluppo economico, invece purtroppo vedo sulla Tunisia un immobilismo dell’Ue che mi preoccupa».
Le cifre fornite dall’Onu, ma soprattutto la politica dei respingimenti, hanno provocato al reazione dell’opposizione: «L’Italia di Berlusconi-Bossi-Maroni fa purtroppo l’ennesima figura penosa», è stato il commento della responsabile immigrazione del Pd Livia Turco. «Oggi l’alto commissario dell’Onu per i rifugiati ha ribadito un categorico no ai respingimenti in mare e all’uso, spesso effettuato dai governi di destra, della paura per condizionare l’opinione pubblica».

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