La contromanovra di Sbilanciamoci: ecco come recuperare 50 miliardi in 3 anni

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ROMA – E’ possibile, era possibile fare diversamente: lo afferma la campagna Sbilanciamoci in merito alla manovra economica del governo appena varata, che “affossa ancora di più il Paese nella depressione” e “deprime le possibilità  di ripresa dell’economia, fa pagare alla parte più esposta del paese il peso e le conseguenze di questa crisi”. Il pareggio di bilancio del 2014, prosegue il network, è una scelta politica di Tremonti tutta concentrata furbescamente nel 2013-2014, quando – speriamo – potrebbe esserci un altro governo a fronteggiare l’emergenza economica”. Con la sua contromanovra da 50 miliardi di euro in 3 anni che viene presentata stamattina,  Sbilanciamoci dimostra che fare diversamente è possibile. Ecco le misure in sintesi.

A proposito di politiche fiscali si propone la tassa sul del 5 per mille sui patrimoni oltre i 3 milioni di euro (“in questa crisi i ricchi non stanno pagando alcun prezzo”): ciò farebbe entrare nelle casse dell’erario una somma intorno ai 10 miliardi e 500 milioni di euro. Si propone inoltre una vera progressività  del sistema fiscale: aliquota del 45% per i redditi sopra i 70 mila euro e del 49% oltre i 200 mila euro. Si potrebbero recuperare così 1 miliardo e 200 milioni che sarebbero soprattutto (per il 77%) a carico dei contribuenti al di sopra dei 200 mila euro annui. Ancora, le rendite: oggi è del 27% la tassa sugli interessi da depositi bancari, mentre gli interessi su obbligazioni, plusvalenze e rendimenti di gestioni individuali e collettive subiscono un prelievo di appena il 12,5%: si propone di unificare tutto al 23%, cosa che ci allinea all’Ue e che non fa ancora correre rischi di fughe di capitali. In questo modo sarebbe possibile ottenere almeno 2 miliardi di euro l’anno.

Altra proposta concreta è tassare i diritti televisivi per lo sport spettacolo (con aliquota del 5% sul totale dei diritti versati), usando i 40 milioni di euro all’anno che si libererebbero per finanziare lo sport per tutti e la costruzione di impianti pubblici polivalenti. Inoltre, tassare le automobili in base alla loro emissione di CO2, e non in base a cilindrata e cavalli fiscali: ciò colpirebbe progressivamente i veicoli più potenti ed ecologicamente inefficienti (come i Suv o i veicoli di vecchia immatricolazione) e le maggiori entrate derivanti da questo diverso modo della tassazione dei veicoli ammontano a 500 milioni di euro.

Infine, tassare la pubblicità : in un paese in cui gli investimenti pubblicitari sono circa 9 miliardi di euro, la proposta è di frenare i margini di profitto dell’intero comparto pubblicitario aumentando del 5% il prelievo sugli utili, con il duplice obiettivo di ridimensionarne l’invadenza e di drenare risorse da dedicare alla scuola e ad attività  culturali per tutti. L’introito atteso è di circa 450 milioni di euro l’anno. (ep)

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Sbilanciamoci: 4,5 miliardi di euro in 3 anni per il Fondo nazionale politiche sociali

La contromanovra propone l’introduzione dei Liveas e stanziamento di 1,5 miliardi per l’avvio di 5 mila asili nido. Ripristino di 400 milioni annui per la non autosufficienza, risorse per l’immigrazione e 14ma per i pensionati sotto i mille euro

ROMA – A proposito di welfare, la contromanovra proposta oggi da Sbilanciamoci ribadisce l’introduzione dei Livelli essenziali di assistenza: in particolare, propone lo  stanziamento su base capitaria di 4,5miliardi di euro in 3 anni per il Fondo nazionale per le politiche sociali, l’introduzione dei Liveas, previsti dalla legge 328 del 2000 e ancora oggi lettera morta.
Si propone poi uno stanziamento straordinario di 1,5 miliardi per l’avvio di almeno 5000 asili nido nel periodo 2012-2014. Inoltre, la contromanovra chiede il ripristino dei 400 milioni di euro annui (stanziati nel 2010 e cancellati nel 2011) per la non autosufficienza: “Una cifra ancora assai modesta – commentano i promotori -, visto che le stime parlano di ben 2miliardi e 500 milioni necessari per mettere in campo politiche pubbliche adeguate a questo problema sempre più diffuso”.

Si  propone poi di sostenere il “Fondo Nazionale di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione” previsto dalla legge 431/98, che consente di fornire a cittadini con particolari requisiti di basso reddito contributi per il pagamento dei canoni. In tutto 1,2 miliardi in tre anni. Ancora, interventi per l’accoglienza e l’integrazione dei migranti: finanziamento di corsi di lingua pubblici e gratuiti per migliorare le opportunità  di inserimento sociale e di partecipazione alla vita pubblica; la predisposizione, anche grazie all’auto-recupero, di abitazioni dignitose che consentano ai rom di abbandonare i campi; l’istituzione di un Osservatorio Nazionale contro il Razzismo indipendente dal Governo; la creazione di una rete di sportelli legali anti-discriminazione diffusi in tutti i Comuni capoluogo, alla tutela legale e alla promozione di campagne di sensibilizzazione contro il razzismo; la promozione di iniziative di formazione per gli insegnanti, riorganizzare l’accoglienza e l’inserimento scolastico dei ragazzi di origine straniera, predisporre strumenti di supporto agli insegnanti. Propiniamo di destinare 450milioni in tre anni. La contromanovra prende in considerazione anche il potenziamento della medicina del territorio in grado di rispondere 24 ore al giorno e 7 giorni su 7, come primo canale di accesso al Servizio Sanitario Nazionale. Si ritiene che si potrebbero stanziare almeno 400 milioni in tre anni per questo.

Sul tema lavoro, la contromanovra propone l’introduzione della quattordicesima per i pensionati sotto i mille euro lordi mensili, la restituzione del fiscal drag ai lavoratori dipendenti, la reintroduzione del reddito minimo d’inserimento (cancellato nella  14ma legislatura) per i disoccupati e per chi non gode di altre forme di ammortizzatori sociali. Stima della spesa: 10,5 miliardi di euro in tre anni. Non mancano ammortizzatori sociali per co.pro e paraubordinati: un’indennita minima netta di 700 euro fino a 9 mesi per tutti i lavoratori a progetto monocomittenti e i lavoratori parasubordinati che perdano il posto di lavoro. Costo della misura in tre anni 3,6 miliardi di euro. Almeno 700 euro l’anno dovrebbero andare a investimenti nell’innovazione e nella ricerca pubblica attraverso una serie di misure specifiche come i crediti di imposta per l’assunzione dei ricercatori, l’aumento della retribuzione dei dottorandi di ricerca, il finanziamento di progetti di ricerca pilota.

A proposito di formazione universitaria, si chiede un finanziamento aggiuntivo del Fondo di funzionamento ordinario (FFO) delle università  di almeno 2 miliardi e 100 milioni di euro i tre anni, inoltre il finanziamento di borse di studio per gli studenti con famiglie a basso reddito e corsi di recupero stanziando annualmente una somma di almeno 200 milioni di euro. Si propone inoltre di stanziare almeno 200 milioni di euro per il miglioramento della didattica, il servizio di stage, di alternanza scuola-lavoro.
Un piano di finanziamento straordinario urge per l’edilizia scolastica: 10 miliardi di euro spalmati in 10 anni con risultati tangibili nel tempo. Sbilanciamoci! chiede la realizzazione di un piano pluriennale di investimenti per la messa in sicurezza delle scuole italiane: almeno 1,2 miliardi di euro per mettere in sicurezza 2mila scuole italiane.
Da potenziare anche l’autonomia scolastica. In totale servono 1,2 miliardi in tre anni da mettere a disposizione nelle scuole. (ep)

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Sbilanciamoci: meno soldi per grandi opere e spese militari, niente alle scuole private

La contromanovra propone la “ottimizzazione delle reti esistenti, logica spesso tralasciata a favore di nuove infrastrutture, più costose, più impattanti”. Riduzione degli organici delle forze armate e no ai cacciabombardieri. Chiusura dei Cie

ROMA – La riduzione della spesa pubblica è possibile riducendo stanziamenti per le grandi opere, a favore della “ottimizzazione delle reti esistenti e del loro uso (con  i necessari adeguamenti e potenziamenti), logica che nel recente passato è stata spesso tralasciata a favore di nuove infrastrutture, più costose, più impattanti, più incerte sotto il profilo attuativo”.
Sbilanciamoci! propone la riduzione degli stanziamenti previsti nei provvedimenti della manovra finanziaria per le infrastrutture: si tratta di 3,850 miliardi in tre anni. Per ridurre la spesa pubblica serve poi la riduzione delle spese militari, almeno di 4 miliardi di euro, pari al 20% delle spese in questo comparto. Come fare? Sbilanciamoci non ha dubbi: riducendo gli organici delle forze armate a 120 mila unità , integrandosi – con economie di scala- dentro la cornice europea e delle Nazioni Unite, prevedendo un ruolo delle Forze Armate legato a compiti di prevenzione dei conflitti e mantenimento della pace e rifiutando ogni interventismo militare. Il ritiro dall’Afganistan (“il ruolo e la presenza dell’ISAF sono strettamente intrecciati ad Enduring Freedom in una funzione bellica e di lotta militare al terrorismo”, spiega Sbilanciamoci) e da tutte quelle missioni internazionali che non abbiano la copertura e il sostegno delle Nazioni Unite farebbe risparmiare 750 milioni di euro alle casse pubbliche.

Si chiede inoltre al governo italiano di non firmare il contratto per la produzione dei 131 cacciabombardieri Joint Strike Fighter: ciò farebbe risparmiare al nostro paese ben 14 miliardi di euro nei prossimi 16 anni. La somma risparmiata in tre anni sarebbe di 1,950 miliardi di euro.
Altre misure individuate dalla contromanovra 2012-2014 di Sbilanciamoci per ridurre la spesa pubblica sono la chiusura dei Centri di identificazione e espulsione (Cie), che porterebbe ad un risparmio di circa 115 milioni di spesa per ciascun anno dal 2012 al 2014. Inoltre, adottare il software libero da parte di amministrazioni centrali e locali porterebbe a un risparmio attorno ai 2 miliardi di euro l’anno sui costi delle licenze (“I vantaggi – commenta il network – non sarebbero solo economici ma  anche quelli di un’eccezionale strumento di trasparenza amministrativa e di controllo della spesa”).

Ma occorre abolire anche i fondi alle scuole private e il buono scuola: si libererebbero così 700 milioni di euro, usabili per rilanciare la scuola pubblica, intervenendo su diritto allo studio, edilizia scolastica, qualità  dell’offerta formativa.
Altra misura riguarda l’istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta che esamini lo stato delle convenzioni con le strutture private, che costituiscono una grossa fetta della spesa sanitaria e dei suoi sprechi. Sbilanciamoci stima in 1 miliardo di euro il risparmio nelle attività  di riordino delle convenzioni con le strutture private nel 2012, 700 nel 2013 e 500 nel 2014.
Infine, i costi della politica: dimezzando il numero di senatori e deputati e i rimborsi elettorali alle forze politiche, e riducendo le indennità  di parlamentari nazionali e regionali al livello della Spagna si calcola possa esserci un risparmio complessivo in tre anni di circa 4miliardi e 600milioni. (ep)

 

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Contromanovra di Sbilanciamoci: sostegno alla green economy e ferrovie locali per i pendolari

Attenzione all’ambiente. Proposto stanziamento di 1,2 miliardi l’anno: dalle energie rinnovabili alla bioedilizia, dalla mobilità  sostenibile, alle produzioni a impatto zero. 750 milioni per il trasporto su rotaia, per ridurre la mobilità  privata

ROMA – All’ambiente la contromanovra di Sbilanciamoci rivolge una particolare attenzione. Come sostegno alle produzioni e ai consumi della green economy c’è la proposta di stanziare 1miliardo e 200 milioni l’anno: dalle energie rinnovabili alla bioedilizia, dalla mobilità  sostenibile, alle produzioni in generale a impatto ambientale zero, e di creare distretti di economia verde. Inoltre, il Fondo per l’agricoltura biologica con uno stanziamento triennale di 100 milioni di euro l’anno con lo scopo di incrementare la domanda di prodotto biologico da parte dei consumatori, sia migliorando il sistema dell’offerta da parte dei produttori.
Un programma di ‘piccole opere’ – in 3 anni 1,3 miliardi – migliorerebbe l’ambiente con sistemazione di reti idriche, recupero di piccoli centri.
Ferrovie locali per i pendolari. Sempre nell’ottica di ridurre la mobilità  privata, al fine di incentivare al massimo il trasporto su rotaia, si propone un intervento straordinario dell’ammontare complessivo di  750 milioni di euro per l’ammodernamento e il potenziamento delle linee locali di collegamento, in particolare al Sud, all’interno dei cosiddetti Sistemi locali del Lavoro. Ma al centro della contromanovra ci sono anche il rilancio e la riforma del trasporto pubblico locale con servizi integrati su scala metropolitana e con potenziamento dei servizi ferroviari sulla media e corta distanza (IC, regionali e locali), dove si concentra l’80% circa dell’utenza, incentivando la formazione di Consorzi ed Agenzie interistituzionali al servizio della città  diffusa. Si chiede di  stanziare 750 milioni di euro in tre anni per rafforzare e sviluppare la mobilità  sostenibile ed il trasporto pubblico locale.

Sbilanciamoci chiede di stanziare 200milioni di euro sul “fondo rotativo destinato a finanziare le misure di attuazione del protocollo di Kyoto”, dal 2007 non finanziato. Si legge nel rapporto: “L’applicazione del protocollo di Kyoto, nel rispetto, almeno, dei nuovi obiettivi europei al 2020 (riduzione di almeno il 20% delle emissioni di Co2, traguardo del 20% di produzione energetica da rinnovabili e miglioramento dl 20% nell’efficienza energetica), la riconversione ecologica delle attività  produttive, avendo però come obiettivo ottimale la riduzione delle emissioni nazionali per i Paesi sviluppati tra il 25% e il 40% sotto il livello del 1990  entro  il 2020, che si sostanzi anche nell’individuazione di un percorso di riduzione delle emissioni che consenta di rimanere ben al di sotto di un aumento medio globale di 2 gradi centigradi della temperatura (rispetto ai livelli pre-industriali), conseguendo il raggiungimento del picco e la diminuzione delle emissioni di CO2 entro 10-15 anni e con il conseguimento entro il 2050 dell’obiettivo di riduzione dell’80%, rispetto ai livelli del 1990”.
Infine, 50 milioni l’anno dovrebbero andate alle diverse forme dell’altra economia, attraverso la creazione di 50 distretti di economia solidale in Italia per il sostegno di finanza etica, commercio equo e solidale, gruppi di acquisto solidale. (ep)

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La manovra del governo? Marcon: “Iniqua, sbagliata e autolesionista”

Per il portavoce della campagna Sbilanciamoci, “bisogna uscire dalla crisi con un’economia diversa”. Dal 1 al 3 settembre a Lamezia Terme il IX forum nazionale di Sbilanciamoci

ROMA – Cinquanta miliardi per difendere lavoro e diritti, ridurre il debito, rilanciare un’economia sostenibile. A un paese appesantito dalla crisi economica e politica, Sbilanciamoci lancia la sua contromanovra “per un’Italia capace di futuro”, per gli anni 2012 -2014.
“Iniqua, sbagliata ed autolesionista” è, secondo il portavoce della campagna Sbilanciamoci, Giulio Marcon, la manovra appena presentata dal governo per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014. “Produrrà  ulteriore recessione nell’economia e povertà  tra le fasce sociali più esposte del paese”.
Sbilanciamoci, realtà  cui aderiscono 46 organizzazioni della società  civile, con la sua contromanovra (scaricabile dal sito della campagna http://www.sbilanciamoci.org/) prevede oltre 27 miliardi di riduzione della spesa pubblica da tagliare a spese militari, costi per le grandi opere, ecc) e poco più di 23 miliardi di nuove entrate da misure fiscali che colpiscono i grandi patrimoni e le rendite. Sbilanciamoci propone di utilizzare queste risorse per ridurre il debito pubblico (circa 12 miliardi) e per interventi a favore del rilancio dell’economia e del welfare (38 miliardi).
“Bisogna uscire dalla crisi – dice ancora Marcon – con un’economia diversa, un nuovo modello di sviluppo fondato su produzioni e consumi legati allo sviluppo della green economy, di un’economia sociale responsabile e fondata sui diritti, sulla protezione e lo sviluppo dei beni comuni”.
Intanto Sbilanciamoci sta organizzando il suo IX forum nazionale, dal 1 al 3 settembre a Lamezia terme: sarà  l’occasione per rilanciare le proposte e le iniziative della contromanovra e legate alla discussione della prossima legge di bilancio dello stato. (ep)

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