by Editore | 18 Giugno 2011 7:15
E che, da venerdì prossimo, festa di San Giovanni patrono della città , cambierà la vita dei fiorentini e dei circa 8 milioni di turisti che ogni anno visitano la città .
Quasi un quarto di secolo fa, il capoluogo toscano dette vita alla zona blu (allora) più grande d’Europa, percorribile solo dai residenti e dagli autorizzati. Nell’ottobre 2009, pochi mesi dopo la sua elezione, il sindaco Renzi pedonalizza piazza Duomo, portando a tre gli ettari liberi da motori. Dal 24 giugno adesso si raddoppia: Piazza Pitti e via Tornabuoni, la via delle griffe e del lusso, tornano ai pedoni.
Ma non è solo questione di ettari. Ciò che rende radicale la nuova pedonalizzazione è che auto e motorini non potranno più utilizzare il centro storico come scorciatoia per passare da un punto cardinale all’altro della città . I fiorentini dovranno rassegnarsi a usare i viali ottocenteschi di circonvallazione, che disegnano un anello attorno all’area centrale della città . Reggeranno alla maggiore pressione di traffico? È stata adottata una nuova centrale informatica per gli impianti semaforici. E il sindaco-rottamatore ostenta ottimismo: «I criticoni di professione verranno a noia anche a loro stessi». Ma di fronte al progetto i residenti, più che i commercianti, si confessano un po’ storditi, se non preoccupati.
La nuova pedonalizzazione si abbatte su una città rimasta immutata per decenni, che non è riuscita ad investire su nuove infrastrutture negli anni passati. Così che oggi Firenze non ha nessun metrò e una sola linea di tramvia in funzione: quella per Scandicci, che serve la sola direttrice sud-ovest della città . Le altre due di cui si parla da tempo, che dovrebbero collegare la stazione di Santa Maria Novella con l’aeroporto e con l’ospedale di Careggi, sono ancora sulla carta perché l’inizio dei lavori è via via slittato, anche per le difficoltà finanziarie delle imprese incaricate. E il timore più diffuso è quello legato al trasporto pubblico. «Si può camminare, il centro di Firenze è piccolo, bastano 15 minuti a piedi per attraversarlo», ribatte il sindaco. Molti però ricordano i disagi della pedonalizzazione di piazza Duomo, che ha costretto i bus a percorsi tangenziali e dunque più lunghi. Anche se, ricorda il Comune, le vendite dei biglietti sono schizzate a 4,5 milioni di pezzi.
Ad assicurare la mobilità pubblica in centro resteranno solo i bussini elettrici, mezzi da una quindicina di passeggeri, e i taxi, che in piazza Pitti, ad esempio, potranno continuare a circolare dalle 21 alle 7 del mattino. E il sindaco è certo che alla fine la «rivoluzione culturale» avrà la meglio: «È un’operazione di vivibilità , non di visibilità ». Una tappa verso l’obiettivo 2016 che Renzi, se sarà ancora sindaco (a Firenze si rivota nel 2014), ha già indicato: quella di una città interamente riservata ai mezzi elettrici. Una capitale senza motori.
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