Immigrati allo sportello per offrire integrazione

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Una rete di sportelli promossi dalle comunità  straniere di Milano per aiutare l’integrazione nei quartieri più multietnici della città . È il progetto sperimentale che il Servizio immigrazione del Comune, diretto da Giancarla Boreatti, ha varato pochi giorni fa, con uno stanziamento di 383mila euro per 12 mesi di interventi in tutte le zone cittadine a favore di diverse fasce di popolazione straniera, dai bambini agli anziani. Un progetto lungamente meditato negli uffici comunali che si occupano di immigrati e che sosterrà  gli interventi di nove diversi enti no profit legati ad altrettanti gruppi etnici e comunità  nazionali, che si occuperanno di aiutare donne e bambini, giovani in cerca di lavoro e imprenditori che devono avviare la propria azienda, persone che non conoscono l’italiano o che vogliono imparare l’arabo, studenti e disoccupati. Tutti stranieri, ovviamente.
L’assessore (uscente) alle Politiche sociali Mariolina Moioli ha voluto un bando che, da una parte mettesse a disposizione una media di 45-50mila euro per un anno per ogni ente impegnato sul territorio, ma che contemporaneamente aiutasse le associazioni a imparare a gestire il progetto e il relativo bilancio anche dal punto di vista contabile. Per questo è stato coinvolto nel piano anche il Ciessevi, il centro servizi per il volontariato della provincia di Milano, che seguirà  passo passo gli enti finanziati dal Comune per valutare l’efficacia dei progetti e per tenere d’occhio che anche la parte burocratica e formale sia senza ombre e senza errori. «Vogliamo creare una rete di enti – spiega la dirigente del settore Adulti in difficoltà , Paola Suriano – che si aiutino fra di loro e che diventino un reale motore di integrazione nei quartieri, anche per il futuro, invece di distribuire soldi a fondo perduto, che non producono risultati nel tempo».
Su una trentina di associazioni che si erano candidate per avere i fondi, ce l’hanno fatta solo quelle che hanno partecipato al bando ottenendo il punteggio più alto per completezza e qualità  del progetto, oltre che per i requisiti tecnico organizzativi. Promosso dunque il progetto dell’associazione “I colori del mondo” (via Besana 6, Inzago) legata alla comunità  filippina, che farà  sostegno extrascolastico agli studenti; L’associazione culturale peruviana “Liga sportiva sudamericana” (via Mazzini 26) organizzerà  tornei sportivi al Corvetto; l’associazione “Alqafila Onlus” (via Candiani 117) proporrà  corsi di lingua per la comunità  magrhebina; l’associazione “Sunugal” (via Casati 33/A) farà  attività  di aggregazione per la comunità  africana in zona Porta Venezia; l'”Aipel” (via Abetone 18), associazione imprenditoriale, si occuperà  di professionisti e piccoli imprenditori che vogliono avviare una propria attività ; l’associazione dei connazionali e degli amici della Repubblica Ceca (via Morgagni 20, presso il consolato) organizza corsi di educazione civica come l’associazione dei romeni (via Giovagnola 15/B); la “Compagnia africana” di via Gramsci 44, invece, farà  attività  culturali e spettacoli; l’associazione “Insieme per l’istruzione e la formazione dei giovani” (via del Turchino 25), vicina alla comunità  egiziana, terrà  corsi di arabo e di italiano, in zona Calvairate.
 
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Le storie di via Corelli diventano documentario     


“Corelli è una brutta storia” è il titolo di un documentario sul centro di identificazione ed espulsione di Milano, che verrà  presentato oggi al Carroponte di Sesto San Giovanni, alle ore 20, per iniziativa di Arci, Naga, Antigone e Sel. Il film è il risultato di quattro mesi di riprese effettuate durante una serie di visite e ispezioni nel centro dove vengono trattenuti gli immigrati senza permesso di soggiorno in attesa di identificazione e di espulsione dall’Italia.
Si tratta di un collage di storie di persone finite all’interno della struttura, che dipende dal ministero degli Interni, e che è gestita dalla Croce Rossa milanese. «E’ una storia di diritti negati e di vite messe a rischio, così come è emerso dai moltissimi colloqui tra gli stranieri trattenuti e i volontari delle quattro associazioni che operano su questo delicatissimo terreno». L’ingresso alla presentazione è libero e alla proiezione del film farà  seguito un dibattito.


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