Il cappio di Equitalia

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Peccato che quest’efficienza nella riscossione non sia sempre connessa all’efficienza nella gestione dei dati. È successo che per il debito Irpef di appena un centesimo, un contribuente si sia visto richiedere da Equitalia 313,59 euro, con tanto di minaccia alla Renault Mégane del malcapitato.

A fare le spese di certa rigidità  è soprattuto il “popolo delle partite Iva”, che ha organizzato una serie di proteste verso la società . Ma il malcontento è diffuso. Per questo ha già  ottenuto il via libera alla Camera l’emendamento al decreto sviluppo di Maurizio Fugatti (Lega) e Giuseppe Marinello (Popolo della libertà ) che prevede il ‘no’ alle ganasce fiscali per importi inferiori a 2 mila euro, un prolungamento da 120 a 180 giorni della sospensione dell’azione esecutiva in attesa del pronunciamento del giudice e la decisione secondo la quale, dal 1° gennaio 2012, per quanto li riguarda, è previsto che siano i Comuni a dover agire in proprio per il recupero delle entrate.


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