I milanesi pretendono unà  citta più ecologica

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 Il risultato straordinario potrebbe cambiare il volto della città  nel giro di una manciata di mesi. Non resteranno «sulla carta» semplicemente perché la nuova giunta di Giuliano Pisapia non può non approfittarne per forzare la mano in chiave ecologista e ridisegnare Milano come vogliono i cittadini. Del resto lo dicono chiaramente i nuovi «governanti» della città , e sono parole di impegno che lasciano ben sperare, anche perché i cinque referendum ambientali trattano temi molto concreti, che si possono realizzare qui e ora.
Carlo Monguzzi, storico verde milanese, oggi votato nelle file del Pd, è felice. «Dopo tanti anni di passione e militanza ambientalista vedo che tantissimi milanesi ci chiedono attraverso i referendum una svolta chiara e coraggiosa: una città  più vivibile, più pulita, più respirabile, più sana, più verde. E’ un sogno che si realizza: ora dovremo dimostrare di essere all’altezza della sfida che i cittadini ci hanno consegnato. Oggi la commozione e la gioia, da domani subito al lavoro per renderli concreti». Un pezzo da novanta come Stefano Boeri, neo assessore alla Cultura con super delega all’Expo, dice che questi cinque Sì saranno la «stella polare» della giunta. «I risultati – spiega – sono un’indiscutibile conferma popolare delle politiche ambientali ed energetiche proposte dalla giunta Pisapia. Anche sull’Expo la volontà  dei milanesi conferma l’intenzione di mantenere e valorizzare nel dopo evento il grande parco agroalimentare previsto dal dossier presentato dalla società  Expo e approvato dal Bie lo scorso novembre». Anche Antonello Patta, a nome di Fds, dopo l’amarezza per l’esclusione dalla giunta, guarda al futuro con più ottimismo: «E’ un dato straordinario perché arriva dopo anni di frustrazione della volontà  di partecipazione dei cittadini impediti in tutte le occasioni, ultimo il caso delle osservazioni al Pgt, di dare il loro contributo di idee alla progettazione del futuro della loro città ».
Adesso che le linee sono tracciate, toccherà  a Pisapia mantenere gli impegni. Dovrà  potenziare i mezzi pubblici, pedonalizzare il centro storico, estendere l’Ecopass per tutti e non solo per i mezzi più inquinanti, e «regalare» 300 chilometri di piste ciclabili. Dovrà  raddoppiare il numero di alberi e dovrà  destinare a verde pubblico almeno il 50% delle superfici da riqualificare. Dovrà  garantire la conservazione del parco agroalimentare dell’Expo, scongiurando i prevedibili tentativi di cementificare il tutto. E ancora. Dovrà  impegnarsi a ridurre di almeno il 20% le emissioni di gas serra eliminando gli impianti a gasolio e puntando sulle energie rinnovabili; e dovrà  riqualificare la Darsena, valorizzandola come porto turistico.


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«Sarà  il nostro trattato di Kyoto così potremo vivere meglio»

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MILANO — Sindaco Giuliano Pisapia, oggi è il grande giorno. Lo passerà  facendo gli scongiuri?
«No. Da un lato sono tranquillo. Abbiamo fatto tutto quanto era possibile. Certo, i primi giorni saremo un po’ sulle spine perché l’Area C è una novità  assoluta in Italia, senza precedenti. Nel piccolo, è il nostro protocollo di Kyoto».

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