Humala va da Morales e «sogna» che Perù e Bolivia tornino «un solo paese»

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Ollanta, che quello stesso giorno ha ricevuto una telefonata di congratulazioni per la vittoria dal presidente Obama, si riferiva al Tawantisuyo, il territorio dell’impero incaico, e più di recente all’effimera Confederazione Perù-Bolivia, formata fra il 1836 e il 1839 dal libertador boliviano Andres de Santa Cruz che fu combattuta e sconfitta dal Cile e dagli indipendentisti peruviani. Perù e Bolivia si ritrovarono accomunati, ancora contro il Cile, nella Guerra del Pacifico del 1879, quando entrambi furono sconfitti dai cileni che si annessero enormi fette di territorio dei due paesi e parte del litorale peruviano più tutto il litorale boliviano. Humala ha ricordato il «rapporto speciale» fra Perù e Bolivia che hanno «una stessa origine» e sono «più che fratelli»: «uno stesso popolo con in mezzo una frontiere amministrativa da poco più di 200 anni». I due paesi e i due presidenti vogliono approfittare del fatto che «oggi l’America latina sta cambiando – ha detto Humala -, grazie ai movimenti popolari che si sono levati in piedi, grazie a una rivoluzione in democrazia con inclusione sociale e grazie a leader che insieme ai movimenti sociali stanno portando avanti questi processi storici». Humala, prima di insediarsi il 28 luglio, sta girando l’America latina: è stato prima in Brasile, Paraguay, Uruguay, Argentina e Cile, e dopo la Bolivia andrà  in Ecuador, Colombia e Venezuela.


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