Guerra allo smog “Saremo la capitale dell’auto elettrica”

by Editore | 3 Giugno 2011 6:50

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Londra – Sembra l’uovo di Colombo, eppure è un problema con cui il mondo industrializzato deve fare i conti e non li ha ancora fatti. Il proprietario di un’auto elettrica deve caricare da qualche parte la batteria che fa funzionare il motore della sua vettura. Il luogo più adatto è il garage di casa, se uno ha il garage, o un apposito parcheggio nei pressi di casa. L’autonomia media di un’auto elettrica, tuttavia, è stimata in 150 chilometri a carica, distanza che nelle grandi metropoli non assicura di potere uscire di casa al mattino e tornarci alla sera senza bisogno di fare una ricarica lungo il percorso. La tangenziale che gira attorno a Londra, per avere un’idea delle dimensioni, è lunga 270 chilometri; e ci sono pendolari che fanno un’ora e mezzo di viaggio in auto all’andata e altrettanto al ritorno per raggiungere il posto di lavoro in città  dai sobborghi. Insomma, per la stessa ragione per cui le città  pullulano di stazioni di benzina, se si vuole immaginare un futuro in cui le auto saranno tutte o in maggioranza elettriche bisogna dotare le città  di altrettanti punti di ricarica.
È quello a cui ha pensato il sindaco Johnson, lanciando “Source London” (Fonte – sottinteso di energia – Londra), un nuovo piano per fare della capitale britannica la città  più avanzata del continente in questo ambito. Ovvero per sconfiggere “l’ansia da distanza”, il timore che la batteria si scarichi e sia impossibile tornare a casa: una paura che scoraggerebbe la maggior parte degli automobilisti dall’idea di acquistare un’auto completamente elettrica. Durante una fase sperimentale, lo scorso anno, erano stati costruiti i primi 250 punti di ricarica per batteria per auto. Ora, con l’avvio ufficiale dell’iniziativa, sono diventati 400 e l’obiettivo è farli arrivare a quota 1300 entro il 2013. «Voglio accelerare rapidamente il numero di auto elettriche a Londra e fare di questa città  l’epicentro della guida elettrica in tutta Europa», spiega il sindaco. «Un sempre maggior numero di automobilisti sta optando per trasporti elettrici più puliti ed ecologici, da cui si ricavano una quantità  di benefici, dal progresso ambientale per la città  allo sconto del 100 per cento sulla congestion charge».
La “congestion charge” è la tassa o pedaggio sul traffico, adottata a Londra fra mille polemiche cinque anni or sono, per limitare il numero di auto che entrano in centro durante i giorni feriali, in modo da ridurre gli ingorghi e il livello di inquinamento. Oggi si pagano ben 10 sterline (12 euro) per andare in centro con la propria auto, dal lunedì al venerdì, dalle 8 del mattino alle 6 di sera. Ma chi userà  un’auto elettrica sarà  completamente esentato dal pedaggio sul traffico, ricevendo quello che Johnson chiama “uno sconto del 100 per cento”. Ricaricare la batteria dell’auto alle apposite stazioni di servizio, naturalmente, non è gratis: occorre registrarsi a “Source London” e pagare un abbonamento di 100 sterline (120 euro) l’anno. Dopodichè non si paga più niente per il caricamento, in qualsiasi stazione di ricarica di Londra.
Non tutti plaudono al piano del sindaco. Il Green Party lo accusa di avere ridimensionato il programma dai 7500 punti di ricarica che voleva aprire un anno fa e dai 25 mila di cui parlava nel 2009. «Né ha offerto garanzie che le stazioni di ricarica funzioneranno con energia rinnovabile, altrimenti i vantaggi ambientali sarebbero assai minori», commenta Darren Johnson, membro del consiglio comunale della capitale per i Verdi. Ma intanto Londra indica la strada del futuro per il traffico urbano. Ed è una strada che ha lo stesso colore dei suoi parchi.
Il momento per presentare al mondo questa nuova Londra è vicino: le Olimpiadi dell’estate 2012. Per quella data, la rete delle stazioni di ricarica sarà  già  molto più estesa e il comitato organizzatore dei giochi riceverà  da Toyota e Mercedes una flotta di nuove automobili a elettricità : atleti, dirigenti, funzionari, praticamente tutti gli addetti ai lavori si sposteranno per la città  a bordo di queste macchine silenziose ed ecologiche (speriamo che ne lascino qualcuna anche i giornalisti). La vetrina dell’Olimpiade, si spera, servirà  a moltiplicare il numero di vetture di questo tipo nelle strade di tutto il mondo, tenuto conto che molte aziende automobilistiche stanno progettando nuovi modelli elettrici. L’elettrificazione del traffico non sarà  l’unica iniziativa ambientalista ad accompagnare i Giochi: l’intero villaggio olimpico è stato concepito come un progetto eco-sostenibile, in grado di riciclare il 90 per cento dei rifiuti. E per l’occasione alcuni dei più famosi simboli della metropoli, come la Torre di Londra e la grande ruota panoramica sul Tamigi, saranno illuminati da nuove lampadine a basso consumo energetico. “Luce verde all’Olimpiade”, dice il sindaco, e non è solo un modo di dire.

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