Grecia, la Bce alle banche: allungate il debito
ROMA – Una ristrutturazione soft? Di certo Jean Claude Trichet, presidente uscente della Bce, esorta le banche a riscadenzare il debito greco su base volontaria. E aperture analoghe arrivano anche dall’Fmi e dalla Ue, tutti impegnati nel salvataggio di Atene. Immediato il monito di Moody’s: l’ipotesi di una dilazione dei rimborsi equivarrebbe ad un default. E sempre a proposito di moniti, va registrato anche quello del ministro tedesco delle Finanze, Schaeuble, che in una lettera inviata alla Bce e ai colleghi dell’eurozona ha messo in guardia contro un possibile fallimento della Grecia nel caso di un mancato ulteriore sostegno finanziario ad Atene.
Così, mentre la troika continua il check-up ai conti del Paese e il premier Papandreou lancia l’idea di un referendum sulle nuove misure da adottare, da Atene rimbalzano notizie allarmanti, la prova che la crisi esaspera la popolazione. E’ stata aggredita il sottosegretario al Lavoro Anna Delara e minacce di morte sono giunte al presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker che le rivela. Quella greca è una «crisi dura», ammette il presidente Usa, Barak Obama, uno dei «venti contrari» che stanno rallentando la ripresa americana. La questione è al centro di un lungo colloquio con il Cancelliere tedesco Angela Merkel. Al termine, Obama dichiara che la crisi debito sovrano rappresenta una minaccia e va contenuta. Assicura anche di essere d’accordo con la signora sul fatto che i guai di Atene, Dublino e Lisbona «non devono mettere a rischio la ripresa globale». La Germania – questo il succo- giocherà un ruolo-chiave per risolvere la situazione, «traccerà il sentiero che porterà di nuovo Atene a crescere». La Merkel: «Ci assumeremo le nostre responsabilità » . Ma i paesi in crisi «oltre a ricevere la solidarietà degli altri partner, devono migliorare la competitività . La stabilità dell’euro è un interesse di tutti». Per la cronaca: ieri la moneta si è rafforzata fino ad avvicinarsi a quota 1,47 sul dollaro. La Borsa di Atene ha perso il 2%.
Comunque, il tempo passa e nuovi denari per Atene ancora non si vedono. La stampa tedesca accredita l’idea che il secondo pacchetto di aiuti non arriverà prima dell’autunno: la Germania, si sa, spinge da tempo per un coinvolgimento dei privati. Altre fonti invece rinviano l’esborso a fine giugno, dopo il Consiglio Ue del 24, quello nel quale il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, dovrebbe essere incoronato al vertice della Bce. Proprio Trichet esorta ora i privati ad acquistare nuove obbligazioni greche per rimpiazzare i titoli in scadenza mentre dal Fmi, giunge un pressing sulle autorità locali perché accelerino le riforme. Papandreou però non riesce a trovare un’intesa con gli altri partiti. Da New Delhi, dove si trova per perorare la sua candidatura alla direzione del Fmi, in sostituzione di Dominique Strauss Kahn, il ministro francese Christine Lagarde riassume i termini della questione. Spiega: La Ue sta lavorando a un pacchetto di aiuti con condizioni aggiuntive che si snoda su tre livelli. Il primo prevede un massiccio piano di privatizzazioni. Il secondo ha a che fare con un coinvolgimento dei privati. Il terzo con gli aiuti veri e propri.
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