Gli attivisti: salperemo verso Gaza col nostro carico di umanità 

by Editore | 28 Giugno 2011 8:14

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Un incontro con i giornalisti al quale hanno preso parte due dei personaggi più in vista che saliranno a bordo dei battelli pacifisti: la scrittrice americana Alice Walker (vincitrice di un premio Pulitzer) e il giallista svedese Henning Mankell (30 milioni di copie vendute). Molti hanno puntato l’indice contro il governo greco che boicotta in ogni modo la Flotilla in linea con i rapporti stretti che il premier George Papandreou mantiene da tempo con Israele. Giocano, indirettamente, contro il convoglio navale per Gaza anche gli scioperi a oltranza dei lavoratori greci che protestano contro le pesanti misure di austerità  varate dall’esecutivo. 

Ma alla fine le navi, una decina – tra le quali due mercantili con un carico complessivo di 3 mila tonnellate di aiuti per la popolazione di Gaza – partiranno, pur sapendo che davanti alle coste della Striscia troveranno la Marina militare israeliana. «Siamo qui per sfidare la politica degli Stati Uniti e di Israele verso Gaza e per resistere alle pressioni diplomatiche (avviati dagli israeliani) per fermare la Flotilla» ha detto Ann Wright, della delegazione che salirà  sulla nave americana «Audacity of Hope». Tra le imbarcazioni in partenza c’è anche l’italiana «Stefano Chiarini». Guidati dal giornalista e vignettista Vauro e dal fotografo Tano D’Amico, i partecipanti italiani sono già  ad Atene.
Israele è determinato a fermare la Flotilla 2. Ieri il premier Netanyahu, al termine della riunione del gabinetto di massima sicurezza (i sette ministri più importanti), ha dato ordine alla Marina di usare la forza necessaria per impedire al convoglio navale di raggiungere Gaza. Evitando, se possibile, violenze. Ma in mare potrebbe accadere di tutto. I comandi della Marina israeliana hanno disposto l’uso di cannoni ad acqua con un getto potentissimo contro il ponte di comando delle navi della Flotilla. Ordineranno inoltre manovre intimidatorie per spingere le navi verso il vicino porto egiziano di El Arish, in pieno accordo delle «nuove» autorità  del Cairo. Israele però è stato costretto a revocare, dopo le proteste internazionali, la minaccia di espulsione e di divieto di ingresso nel paese per i prossimi dieci anni rivolto domenica scorsa ai giornalisti stranieri che si imbarcheranno sulle navi della Flotilla.

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