GIL: presentato il progetto “LABSD”, per capire come cambia il Paese

by Editore | 17 Giugno 2011 8:38

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L’iniziativa – Si tratta di un “laboratorio socio-demografico”, il ‘Labsd’ appunto, promosso dalla Cgil e realizzato tramite il lavoro congiunto degli istituti del sindacato, come SMILE (Sistemi e metodologie innovativi per il lavoro e l’educazione), IRES (Istituto di ricerche economiche e sociali) e ISF (Istituto superiore per la formazione). Alla luce di quanto sottolineato dal numero uno della Cgil, infatti, “nel Paese non esiste una capacità  di analisi che sappia guardare al futuro”. La Camusso ha spiegato che, nonostante si abbiano i dati, questi “non vengono incrociati per capire cosa sta accadendo oggi e – soprattutto – cosa accadrà  domani”. Il presidente dell’Isf, nonché animatore del progetto, Saul Meghnagi, ha rivelato che il Laboratorio è “uno strumento per la lettura ‘integrata’ dei dati che descrivono la realtà  per provare a ragionare sulle prospettive di sviluppo possibile”.

Guardare al futuro – Ciò che vede assolutamente necessario l’organizzazione sindacale è uno strumento di analisi volto ad “una lettura del cambiamento sociale”. Se ci fosse tutto questo, ha aggiunto la Camusso, “oggi sarebbe diverso l’atteggiamento nei confronti dei migranti di chi “li considera un pericolo per il futuro”. Per il segretario non verrebbero, inoltre, “ignorati” fenomeni come quello della precarietà  e non ci si troverebbe di fronte a situazioni come quella che ha visto protagonista il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che, nei giorni scorsi, durante la terza edizione della “Giornata Nazionale dell’Innovazione”, aveva definito “l’Italia peggiore” un gruppo di precari che lo contestavano. “La politica avrebbe – dunque – un faro guida che attualmente manca”, ha puntualizzato la leader sindacale.

Progetto ambizioso ma possibile – Nel corso della presentazione è stato anche evidenziato il fatto che oggi “si lavora a una manovra economica che determinerà  tutte le operazioni di bilancio fino al 2014”, il tutto però “senza guardare al futuro, ma considerando l’oggi come se fosse immutabile”. Alla luce di tutto ciò, il laboratorio socio-demografico che ha in mente la Cgil viene ritenuto dallo stesso sindacato indispensabile per analizzare le prospettive verso cui si muove il Paese. E’ inutile negare che si tratti di un’iniziativa che si prospetta estremamente elaborata nella sua attuazione, un progetto, comunque, che Susanna Camusso definisce “ambizioso ma possibile”.

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